lunedì 30 gennaio 2017

Sguardi

Spesso, nelle mie "meditazioni", ricordo le persone care, quelle che non ci sono piu'; cosi' per ringraziarle, per sentirle in qualche modo ancora vicine...E quando le ricordo cerco di visualizzarle e la memoria me le fa rivedere nei loro atteggiamenti, nelle loro pose, ma soprattutto nei loro sguardi.....E rivedo magari lo sguardo di mia madre quando mi vedeva andare via o quando, prima di andare a letto, veniva a darmi la sua benedizione per la notte; il nonno che arrivava col suo cappello in testa e le mani in tasca "Nonou vuoi un rabarbaro?";e la mia Nena....In questo caso ero io a guardarla a lungo quando la lasciavo, quasi a volerla fotografare (...e invece poi, l'ultima sera, chi sa perche' non mi ero voltato a guardarla!)....Il nonno gli stessi occhi di mia madre, occhi azzurri, la nonna alta e magra come tutti i Moletto, sempre vestita di nero come le nonne di una volta, i capelli sempre raccolti in una crocchia di fini treccine (come mi piaceva starla a guardare mentre si pettinava!)....E poi lo sguardo della "zia"Titi, magari di quando lei lavava i piatti ed io facevo finta di aiutarla e intanto le cantavo le mie canzoni preferite e lei rispondeva con le sue "Creola dalla bruna aureola" o IL TANGO DELLE CAPINERE...E a volte ballavamo (e' stata lei ad insegnarmi a ballare). Di mio padrino - fratello di mia madre - chi sa perche' ho fissi in mente i suoi occhi sorridenti (anche questi azzurrissimi) di quando e' venuto a dirmi "e' nato! e' un maschio!" (era nato mio fratello ed io, come sempre, ero sul balcone della nonna a cantare). Era felicissimo quel giorno!.........Ma mi manca uno sguardo, uno sguardo soltanto; e' quello di mio padre....Chi sa, forse un giorno o l'altro riusciro' a ritrovarlo......

lunedì 9 gennaio 2017

Anna

E ALLORA, COME SI COMPORTA QUESTO RAGAZZO? - BENE! CE NE FOSSERO TANTI COSI!....A fare la domanda era mia madre, due anni fa', quando il "ragazzo" in questione ero io, alla veneranda eta' di 58 anni; a rispondere Anna, la mia "capa" di allora. Era la prima volta che Anna veniva a mangiare da noi e che dunque incontrava mia madre ed io ero un pochino imbarazzato; pur non sapendo piu' da tempo cosa volesse dire il "timore reverenziale" un capo era pur sempre un capo e non conoscevo ancora Anna al di fuori dell'ambiente di lavoro. Anna era un tipo spiccio, bisognava conoscerla per capirla; i modi a volte un po'forti, ma "inconsapevolmente" forti, la voce che si alzava senza che nemmeno lei se ne rendesse conto, magari all'inizio si faceva quasi detestare, ma poi capivi che quella era la sua natura e apprezzavi invece il suo darsi da fare anche per aiutarti. Anna se n'e' andata, non ci sara' alla mia festa di pensione....Le avevo detto QUANDO FACCIO LA FESTA TE LO FACCIO SAPERE COSI' VIENI ANCHE TU e lei VOLENTIERI SE QUEL GIORNO CE LA FACCIO - BEH AL MASSIMO TI PORTERO' QUALCHE' PASTICCINO A CASA.... E invece....ci sara' la festa (anche se rimandata), ma non ci sara' Anna e nemmeno i pasticcini per lei....