giovedì 20 ottobre 2016

18 anni

vorrei avere 18 anni; essere carino e sognatore come allora, ma avere 18 anni adesso....non avrei piu' lo spauracchio del militare e cercherei di fregarmene un po' di piu'! magari me ne infischierei del voler portare uno stipendio a casa e continuerei a studiare (del resto ero bravo e mi piaceva la scuola!). universita', magari andrei i giro per il mondo a fare esperienze di vita (ah come mi manca l'Inghiltera e quell'idea di liberta'!)....come invidio, da questo punto di vista, i giovani di adesso! certo non hanno vissuto i favolosi anni '60, non hanno conosciuto nonni e storie come ho conosciuto io, ma loro hanno il mondo e la vita davanti e un'altro spirito per combattere!

mercoledì 12 ottobre 2016

bollicine......

a stare soli si pensa....ci si ritrova magari con lo sguardo perso nel vuoto e con la testa piena di pensieri. riaffiorano situazioni e ricordi,vengono su, come le bollicine dell'acqua minerale. fai bilanci, di solito negativi, tante sconfitte, qualche vittoria...e cerchi di reimmedesimarti in quello che eri e magari ti fai pure tenerezza.....come quando....................................................................prima media, sul pullman che dal paese mi portava a scuola. ho sempre scelto gli ultimi posti, anche tra i banchi (e vicino alla finestra)....anche quella volta - inizio anno scolastico e dunque inizio di una nuova esperienza di vita - anche quella volta ero in fondo. i miei compagni di viaggio si agitavano, facevano casino, io ero il piu' tranquillo anche se in mezzo a loro (sono sempre stato un tipo anche troppo tranquillo). l'autista ci richiamava ma noi - o meglio loro - si continuava a far rumore (mi sembra di ricordare che fosse soprattutto una questione di voci).....sorpresa!!!!....quel pomeriggio venni convocato dal preside, io ed io soltanto.....chi sa perche' l'autista aveva detto che io ero stato la causa di tutto.....ci rimasi molto male e lo stesso i miei!...................esattamente l'opposto invece parecchi anni dopo. servizio militare, carabiniere....era una domenica sera e me ne stavo tristemente tornando in caserma. a quell'ora il treno era per due terzi occupato da militari che, come me, avevano finito il giorno di permesso, tutti in divisa; anche avessi voluto non avrei potuto scegliere un posto da solo e poi avrei fatto la figura dell'asociale (anche se ammetto che forse "asociale" lo sono stato da sempre).....anche quella volta mi trovo in mezzo ad un gruppo di commilitoni che fanno i gradassi: su con la voce, battutine, risate....qualche giorno dopo tutti in AULA MAGNA....ad un tratto il Tenente Baruzzi dice al microfono "alzino la mano coloro che domenica sera facevano vergognosamente casino sul treno". io non avevo fatto casino, ma mi sentivo comunque coinvolto per il solo fatto che ero stato presente; dunque alzai anche io la mano.....NO CASTAGNERI, TU NON ERI TRA QUELLI. C'ERO ANCHE IO SU QUEL TRENO ED HO VISTO CHE TU NON ERI TRA QUELLI. COMUNQUE ONORE A TE CHE HAI AVUTO IL CORAGGIO DI PRENDERTI UNA RESPONSABILITA' CHE NON ERA TUA....i responsabili furno in qualche modo puniti, io invece conquistai la fiducia del tenente!......................si' - devo ammetterlo - mi faccio priprio tenerezza!

sabato 1 ottobre 2016

Anin

il suo era un portamento austero; alta, magra, un naso importante, occhi grigio azzurri, capelli prima biondi e poi bianchi che portava raccolti sulla nuca. passava per il paese e aveva un saluto per tutti, per lo meno per coloro che osavano salutarla; gli altri erano un po' imbarazzati e temevano quasi con una parola di disturbarla....a vederla passare ci si chiedeva come mai una donna cosi' bella - anche se forse un po' troppo magra - non si fosse sposata e la domanda rimaneva senza risposta. l'ho vista ieri Anin, in una casa per anziani. e' stato un incontro casuale...lei su una carrozzina che andava verso la mensa. anche questa volta sono stato titubante nell'andare verso di lei, ma poi l'ho fatto. OU SE VOUS ANIN? (SIETE ANIN?) e lei mi guarda con quei suoi occhi ancora belli, forse non mi riconosce. ME SE GIANNI LOU FII AD SILLA ED MICHINA. EST DA TANT QUE NOU VIEN PIINT! ( IO SONO GIANNI IL FIGLIO DI SILLA E DI MICHINA. E' DA TANTO CHE NON CI VEDIAMO!). ecco che mi riconosce e me lo fa capire all'inizio con un sorriso. capisco che sente poco, mi chino verso di lei e le dico qualcosa, non certo un COME VA?, sarebbe una domanda fuoriluogo ....OURO' EST OURA AD MINGIA GI VOU LASOU ALA' (ADESSO E' ORA DI MANGIARE VI LASCIO ANDARE)....ancora una saluto, un sorriso e un GRAZIE da parte sua; le poso una mano sul braccio e la vedo andare... sono contento di averla incontrata e di averle parlato e sono sicuro che anche lei e' stata contenta! Anin, ancora adesso austera ed elegante, anche sulla carrozzella...una camicia grigia a pois e una collana di perle bianche al collo.....