domenica 17 luglio 2011

dividiamolo in tre

un gruppo di famiglia al ristorante(quattro nonni, il papa', la mamma ed un bimbo) . e' una di quelle famiglie che vive apparentemente un po' sopra le righe: casa in montagna, casa al mare, almeno una volta l'anno una cappatina alle Maldive, le giuste frequentazioni...)
alla fine del pasto vengono alla cassa. non vogliono un conto unico ma ogni coppia vuole pagare la sua parte, ma... sono tre coppie ed un bimbo e come si fa per il bimbo (10 euro circa)? lo chiedo ad una delle nonne, a quella piu' vicina e piu' "baldanzosa"... "il bimbo? dividiamolo in 3!"

che pena mi fanno certe persone!

se diventassi qualcuno

tanti anni fa', forse venti... una triste sera... un amico mi aveva pesantemente offeso; ero abituato ai suoi modi autoritari (del resto il suo era un vizio di famiglia; a suo pro solo il fatto che festeggiava il compleanno nello stesso giorno della mia Nena), ma quella volta aveva veramente esagerato...
mi ritirai nella mia camera e con gli occhi pieni di lacrime guardai la foto della mia Titi - che tanti sogni aveva condiviso con me - e mi venne di getto questa canzone:

se diventassi qualcuno
con te dividerei la mia fortuna
tu che sei l'unica
a credere nei sogni miei.

se diventassi qualcuno
parole amare renderei
a chi l'amaro in bocca mi ha lasciato
e insieme a te io me ne andrei

in un mondo diverso
dove la gente sa sognare
ed al soffio del vento
io ti farei ballare

e con l'arco della luna
sparerei una stella
perché brilli giorno e notte
perché tu sei bella.

se diventassi qualcuno
i fogli al calendario attaccherei
ed i miei giorni
li rivivrei con te

io me la immaginavo con un'atmosfera Tenchiana... mi fu invece arrangiata tutto in un altro modo, stile "una rotonda sul mare"... peccato e' una canzone che sento molto mia nel testo, ma non nel risultato finale.

venerdì 15 luglio 2011

storia di un passerotto

sono le sette e trenta di sera... esco di casa, cena fuori... sotto uno dei tanti alberi di corso Racconigi una piccola cosa si muove appena appena... e' un passerotto, forse caduto dal nido nascosto tra i rami in alto (o forse rifiutato?). mi fermo un attimo, mi fa pena; penso alla sua paura, al suo sentirsi perduto... penso forse alla disperazione della sua mamma che non lo trova piu'... penso e prego un attimo anche per lui, che Dio lo aiuti!... ma dopo un po' me ne vado... come potrei aiutarlo? forse e' meglio lasciarlo li', sua madre verra' a recuperarlo...
sono le dieci di sera, faccio la strada all'inverso e... eccolo ancora li', nello stesso punto di prima, in mezzo alla gente che porta a spasso i cani... di nuovo mi fermo titubante, lo guardo, addirittura gli parlo... non resisto e - quasi vergognandomi - lo raccolgo... e' piccolissimo , riesco a tenerlo chiuso in una mano... penso "probabilmente me ne pentiro', ma lo porto a casa!"
una volta a casa lo poso in un vaso sul balcone, tanto non c'e' pericolo che salti giu', dato il piccolo muretto iniziale prima che incominci la ringhiera... mi fa tanta tenerezza... vado a dormire e penso che probabilmente domani mattina non lo trovero' piu' in vita...
... ma l'indomani invece vengo svegliato da un cinguettio... e' lui che saluta il giorno o forse invoca l'aiuto della sua mamma e di qualche suo simile...
vado al lavoro e nella pausa pranzo mi precipito a casa, piu' per vedere come sta che per mangiare e... sorpresa... vedo che e' in compagnia di altri passeri... sembrano arrivati incuriositi dal suo richiamo, ma anche per aiutarlo... saltellano intorno e davanti a lui, come per dirgli "seguici!", ma lui e' troppo piccolo per saltare sul muretto e dileguarsi... per non disturbarli non apro la porta e rimango a guardarli da dietro la tenda... a un certo punto prendono il volo e vedo che lui alza gli occhietti per seguirli con lo sguardo.... sembra dire "perche' voi si' ed io no? vorrei volare anch'io in quel cielo che invece non mi vedra' mai arrivare!"
torno al lavoro e penso al passerotto... cosa posso fare per lui? dovra' ben mangiare per vivere e con la mollica e le briciole imbevute non funziona!...
idea!... la sera torno a casa con delle uova ed una siringa... provero' ad imbeccarlo... faccio cuocere un uovo, prendo il rosso, lo schiaccio con una forchetta, mescolo il tutto con un po' d'acqua e... la pappa e' pronta!... con la siringa senza ago tento l'impresa, ma e' un impresa quasi impossibile; il passerotto non sa ancora mangiare da solo - e' abituato ad essere imbeccato dalla mamma - ed io ho paura di fargli male ad aprirgli il becco in malomodo... bene o male comunque qualcosa mangia, anche se e' piu' quel che gli spruzzo addosso che non quello che manda giu'...
... di nuovo vado a letto pensando che l'indomani non lo trovero' piu'... e invece...
.. la stessa storia si ripete anche il giorno dopo e il giorno dopo ancora... ma... devo prendere dei provvedimenti, lo devo fare per lui, che - anche se sembra apprezzare quando lo prendo tra le mie mani (forse gli ricordano il nido) - e' comunque sempre piu' debole... non puo' andare avanti cosi'!
... cosi' mi documento in internet, provo a contattare la LIPU, ma nessuno risponde. a un certo punto leggo da qualche parte del Centro Veterinario Universitario di Grugliasco e decido: e' li' che lo portero'!

... cosi' questa sera - dopo il lavoro - prendo il passerotto, lo poso su un letto di scottex in una scatola da scarpe, ne buco il coperchio perche' la creatura possa respirare e mi avvio verso la macchina, ma... appena fuori dal portone incontro un ragazzo che vedendo il mio fardello mi chiede cos'e'... io gli racconto la storia e lui mi dice "no non portarlo la'; la' semplicemente lo sopprimono, tienilo tu!"... sono sempre piu' combattuto... come posso tenerlo io? perche' dovrebbero sopprimerlo che quando ho telefonato per informarmi sono stati cosi' gentili? io lo porto la' per il suo bene ed in buona fede... e infatti parto!
... e la' arrivo! incontro persone gentili che prendono la creatura e naturalmente verbalizzano... gli danno subito un po' da mangiare e vedo che i loro modi non sono poi molto diversi dai miei (anche loro con una siringa senza l'ago), sono solo un po' piu' decisi, mi dicono "e normale fargli un po' male per aprirgli il becco, ma poi imparera' e lo fara' da solo!"
... lo sistemano in una gabbietta da solo e lo accarezzo con gli occhi per un'ultima volta... sono emozionato e ho gli occhi umidi (che vergogna!)...

... prima di andarmene mi dicono comunque che dovrebbe farcela... con loro per una settimana, per rinforzarsi, poi per un mese in una voliera ad Avigliana e poi - se tutto e' normale - liberta'!
sono triste ma sollevato e allo stesso tempo quasi felice, forse ho fatto bene!... forse ho fatto del bene!

buona fortuna passerotto! se non ti ho fatto del male ricordati di me!

domenica 10 luglio 2011

butterflies like thistles

oggi sorridevo, non so nemmeno io perche' , ma sorridevo... e incontravo sorrisi...
e non so se e' per questo o per la maglietta gialla, ma le farfalle mi svolazzavano intorno, quasi a voler posare... venti, trenta, quaranta paia di ali colorate...


il giusto accostamento dei loro colori e le geometrie...


la loro eleganza...


il loro volo leggero...


... vivranno solo un giorno, ma...



sembrano felici...


parole del passato

ascolto i miei pensieri
cammino in mezzo a un prato
rivedo il mio passato
e chi non c'e' piu...

risento le parole
che allora non capivo
ma sono ancora vivo
per cambiare...


venerdì 1 luglio 2011

giochi di bimbo

quando ero bambino non amavo i giochi degli altri. non capivo cosa c'era di divertente a far correre le macchinine su una pista disegnata in terra e ancor piu' detestavo lo stare ad impolverarmi in un campo da bocce. negato nello sport e per nulla competitivo preferivo allora isolarmi ed inventarmi io dei giochi...
mi immaginavo allora un concorrente di GIOCHI SENZA FRONTIERE; dovevo magari percorrere senza perdere l'equilibrio il bordo della fontana e del lavatoio del Villar...
ma la cosa che piu' mi piaceva "immaginare" era fingermi un cantante. andavo nel corridoio dove c'era un effetto rimbombo che faceva pensare a dei microfoni, cantavo e fantasticavo di essere un partecipante di uno dei tanti festival del momento. a volte erano canzoni famose, altre erano gia' allora delle mie improvvisazioni... ma per rendere il gioco piu' verosimile mi ero inventato dei nomi di altri concorrenti che gareggiavano alla pari di cantanti non troppo famosi di allora (Michele, Donatella Moretti, Isabella Jannetti)... dunque di fianco a questi personaggi c'ero io (che non vincevo quasi mai) e poi c'erano Lidia Ellesi e Dalia Arnoldi...

forse dovrei vergognarmi di tutto cio'... eppure ripensandoci mi faccio tenerezza da solo!

il pollo, la lumaca e il cinguettio dei passeri...

qualche anno fa'... tra gli ospiti dell'albergo una bimba e la sua nonna.
passeggiano tra case, orti e prati. a un certo punto la bimba vede una gallina razzolare. grida "nonna, nonna... guarda un pollo che cammina" "ecche' sara' mai, non hai mai visto una gallina?"
"certo che si', ma sempre solo dal macellaio e senza penne!"
sembra una paradosso... eppure e' successo veramente!

sempre la stessa bimba si lamentava che al mattino non riusciva a dormire. era infatti svegliata del cinguettio mattutino degli uccelli che avevano nidificato sugli alberi intorno all'albergo. lei che era abituata al frastuono della citta' era invece disturbata dal suono piu' naturale del mondo!

incensarsi da soli...

ebbene si' a volte penso di essere un vanesio! tipo quando magari qualcuno a cui avevo scritto tempo fa' un messaggio me lo fa rileggere... dunque lo aveva salvato, dunque gli era piaciuto...
tipo questo che un'amica mi ha rimandato questa mattina (evidentemente scritto in un primo autunno, dato che parlo di prima neve e petali di rosa)

cielo terso, le rocce piu' alte gia' con una prima spolverata di neve, colori impazziti.
io ed il mio cane - legati alla catena - attraversiamo il mondo silenzioso.
la piazza deserta, la vecchia chiesa, la fontana... intorno a noi un'atmosfera irreale.
per terra petali di rosa che il vento della notte ha sparpagliato, come coriandoli di una festa ormai passata.
qualche tovaglia colorata ancora nei dehors, per improbabili turisti...
guardarsi attorno e accorgersi che il bello e' li'... basta vederlo!