sabato 26 dicembre 2015

nell'armadio della Mamma...

era tempo che lo facessi questo lavoro sempre rimandato...che sfortuna per una Mamma avere solo due figli maschi che oltretutto non si sposano! lenzula, tovaglie e tovaglioli ricamati a mano, ....in una scatola la sua "scufia", il copricapo di quando era priora ed il grembiule del suo costume (il resto sparito nell'incendio), parecchi foulards e "quefes", un piccolo centrino ricamato a mano dalla sua madrina datato 1902,ma anche dei berrettini di quando ero piccolo, il nastrino di una cresima (non so se mia o quella di mio fratello), il cappello e gli alamari da carabiniere di tutti e due noi figli, le quattro coccarde di quando ho fatto il priore, le mie tre "majes dou bord" di bimbo piccolo, ragazzino e uomo...e un solo bordo gia' tutto riccamato che sicuramente sarebbe stato destinato alla "maj dou bord" di mio fratello,  che non ha mai avuto il tempo di finire.......
forse aveva messo da parte tutte queste cose per farci il "corredo" per il grande giorno, o forse semplicemente anche lei avrebbe voluto e sognava una vita un po' piu' normale....
....non ho ancora aperto le borse, piene di carte e documenti....lo faro'!





venerdì 25 dicembre 2015

un Natale...

un Natale non Natale, come tanti altri, anzi meno Natale degli altri...e non solo perche' non c'e' la neve. tante altre volte ho passato il Natale senza neve e gia' quando ero bambino sentivo dire ai vecchi del paese NON E' PIU' IL NATALE DI UNA VOLTA, NON NEVICA PIU'.
un Natale senza amore, senza dolcezza, nemmeno quella dei cioccolatini di cui mi abbuffavo in questi giorni. un Natale di rimpianti, senza presepe, senza albero, pochi addobbi, proprio solo l'inutile essenziale.
non e' Natale se non e' Famiglia...e per me non lo e' mai stato e non lo sara' mai piu'!....
immagino il ritrovarsi delle famiglie normali in questi giorni, il pranzo tutti insieme, i doni, le chiacchiere, la felicita' dei bimbi...e soprattutto il calore, quel calore che soltanto un vero Natale puo' portare....immagino...immagino!

mercoledì 23 dicembre 2015

quel bimbo

guardo la foto di quel bimbo, un bimbo mingherlino, sempre vestito per bene, biondo, con un sorriso - quando sorride - con le fossette...chi sa cosa pensava quel bambino? vorrei tornare nella sua testa, sicuramente aveva dei sogni...ma quali? non era ancora tempo di preti, ne' bambole, ne' canzoni...vorrei tornare ad avere il piacere della scoperta...gia' le scoperte di allora: le vecchie stampe religiose e dei reali nel solaio, i servizi di bicchieri in disuso che di tanto in tanto andavo a prendere per lavarli e rimetterli poi al loro posto, la scatola con le fotografie ingiallite, i racconti della nonna...forse bastava poco a quel bimbo per essere felice: un dolce, una favola, un complimento, una carezza....come era facile la felicita'!....mi sforzo, ma proprio non riesco ad immaginare e ricordare i miei pensieri di allora....ma ci devo riuscire; voglio tornare  quel bambino...e non soltanto adesso che e' Natale!


domenica 6 dicembre 2015

MAGNA NETA E BARBA MINI

zio Domenico  e zia Anna, marito e moglie. lui fratello di Nena, lei madrina di mia madre (infatti la chiamava MAREINA). sono proprio loro i protagonisti di un racconto di Massimo Ottolenghi, racconto che da' il titolo al libro stesso: IL PAESE DEL DARVINDUNQUE....gia', "darvindunque", questa strana parola che la zia si era inventata e che infilava a sproposito in ogni discorso (in realta' mia madre diceva che la parola era un'altra, ma non ricordava quale). si sono voluti tanto bene Domenico ed Anna, erano sempre insieme....forse per questo mia madre quando lesse il racconto ci rimase un po' male, perche' nel racconto si parla anche di qualche sberla e tra due che si vogliono bene sberle non ce ne devono essere ed io a dirle "ma dai mamma e' solo un racconto!"....comunque...

"il suo nome in paese ormai lo conoscevano solo piu' in pochi, lo usavano raramente. solo qualcuno lo ricordava ancora quando si rivolgeva a lei direttamente, per riguardo, se non altro, a suo marito.
Mini d'la luce, oltre ad essere un bell'uomo, era l'uomo piu' importante e indispensabile. era stato lui a portare la prima lampadina in paese, a mostrarla in giro a chi poteva, per poi costruire la centralina giu' al salto e collegare tutti quei fili tirati alla buona tra alberi e pali, sino alle case piu' importanti. meraviglie imparate in due guerre...sempre accompagnato dalla moglie, la lasciava fuori con l'ombrello, per discrezione o forse per prudenza...era un vero signore. quando gli scappava un'imprecazione, la pronunciava compunto e sempre a mezza voce. anche le sberle che allungava alla moglie erano sempre contenute...quasi una carezza fulminea, un intervento terapeutico...una cura dovuta, necessaria per il suo bene, per tentare di aiutarla a vincere quel suo tic...era piu' forte di lei, di ogni suo sforzo. quella maledetta parola non riusciva a fermarla, ne' a trattenerla...parola dal potere magico quel DARVINDUNQUE, che, pronunciata lentamente, le riempiva la bocca e le scioglieva l'anima. parola in cui lei non conosceva il significato e che proprio per quel motivo l'aveva affascinata. parola ostrogota, che aveva un suo mistero, come quelle che dice il prete per avvicinare Dio....."

Maria

"chi sono questi due NENA?...e lei "sono mia sorella Maria e il marito, ma tu non l'hai conosciuta, perche' e' morta molto giovane, e' morta di parto"... gia' Magna Maria, la sorella piu' giovane di mia nonna...quante volte mi ha raccontato la mia Nena di questo terribile lutto...per lei - sorella maggiore in una famiglia di sei figli, il padre e senza piu' la mamma - Maria non era stata solo una sorella, ma quasi una figlia!....morta di parto, gia', perche' allora si poteva morire anche cosi'!...e mi raccontava la mia nonna di quanto le fosse dispiaciuto che fosse stata seppellita non con i suoi morti, ma con quelli del marito....e poi la figlia, la figlia per la quale Maria era morta, che non le avevano permesso di considerare sua nipote....

sabato 5 dicembre 2015

il partigiano e la priora


c'era una volta un giovane, forse un po' scapestrato...apparteneva ad una famiglia relativamente benestante per quei tempi, una famiglia di commercianti...
c'era una volta una ragazza, bionda come una tedesca...apparteneva ad una famiglia di umili contadini (si direbbe oggi coltivatori diretti)...
c'era una volta.......

giovedì 5 novembre 2015

Soulina

...e poi, dopo mia madre e Nena, c'era la mia terza mamma:Soulina...
 Soulina era una pro-zia acquisita, aveva sposato il fratello di mio nonno, zio Michele...non ho mai saputo piu' di tanto, ma le cose, forse per colpa di entrambi gli sposi, non erano andate benissimo. A quel che mi e' arrivato, a tutti e due piaceva far festa, alzare il gomito, anche quando non potevano permetterselo.So ad esempio di quando zio Michele era tornato a casa mal concio per le botte che si era guadagnato andando a rubacchiare delle bottiglie da un parente alla lunga; certo era in torto, ma c'e' modo e modo di reagire. Pero' il "derubato" era uno che contava - un ex podesta' - e dunque poteva permettersi questo ed altro con i piu' deboli....a quei tempi era cosi'!...
Forse per questo precedente a Nonou non piaceva molto la zia Soulina....Nena invece mi diceva sempre DEVI VOLERLE BENE COME LEI NE VUOLE A TE, LEI CHE QUANDO ERI PICCOLO ANDAVA DI NASCOSTO E A SUO RISCHIO A RUBARE LA LEGNA PER VOI CHE ERAVATE AL FREDDO!...gia' perche' i miei, all'inizio, erano veramente messi male. Poveri e cacciati di casa dalla nonna paterna, non avevano nemmeno i soldi per tirare avanti e dunque neanche per scaldarsi...ed io ero piccolo e non potevo stare al freddo!
Lei non aveva figli, ero io il suo bambino! Pochissimi soldi, ma quante volte, tornando dall'asilo, mi ha comprato un libro di fiabe illustrate con una sosta da Bounin!
Gran fumatrice, si faceva le sigarette di trinciato da sola e una volta che avevo mal di denti mi disse DAI FUMACI SOPRA UN PO', VEDRAI CHE TI INTONTISCE IL DOLORE....ci provai, ma senza risultato.....forse per questo non ho mai piu' fumato!...
Pochi soldi - dicevo -  ma era una affezionata cliente di TUTTO SI REGALA, un ambulante di abbigliamento che veniva in paese una volta alla settimana. Si comprava spesso delle cose e a volte anche a me arrivavano regali di questo genere. Ricordo una bellissima camicia a piccoli fiori provenzali, fiori arancioni su una base verde....del resto quelli erano gli anni dei "figli dei fiori"!
Inappentente com'ero, mi faceva le frittelle di mele o la cioccolata calda, mettendoci dentro anche l'uovo...
Soulina per tantissimi anni e' stata aiutante in albergo e che aiutante! in cucina (bravissima nella selvaggina, ma io la ricordo soprattutto quando in autunno preparava la conserva e metteva via i funghi sott'olio), come cameriera, per le pulizie...e appunto come "mamma", che difendeva il "suo" bambino dai rimproveri e a volte dagli scapaccioni....
Le piaceva tantissimo ballare ed e' stata lei ad insegnarmi....valzer, polka, mazurka....qualche volta mettevamo su un disco e via alle danze; oppure in cucina -anche se di rado - lei lavava i piatti ed io li asciugavo....e intanto le cantavo le canzoni di Orietta; lei invece intonava CREOLA DALLA BRUNA AUREOLA.....
Poi il tempo e' passato, anche io sono cresciuto ed e' stata proprio lei ad assistere al rito della prima barba, lei ad insegnarmi ad usare il rasoio (ed io che mi vergognavo da morire)
....Soulina e' diventata TITI (cosi' la chiamava mio fratello da piccolo)
... E poi acciacchi, tanti acciacchi e anche ospedale. Come gia' detto ero il SUO bambino e tutto quello che facevo era giusto e bello (e da lei ingigantito); tipo quando arrivai in ospedale per trovarla e la suora che in un primo tempo mi aveva scambiato per "quello delle ventriere" mi disse AH LEI E' IL NIPOTE, QUELLO CHE E' STATO IN INDIA!ed io invece ero semplicemente andato in Belgio
....Ed alla fine e' rimasta a casa, ha smesso di fumare, ha perso la sua allegria.
Tutte le sere andavo a trovarla per farle un po' di compagnia, portarle in casa un po di legna, parlare un po'. Come erano lunghe le sue giornate - solo ora me ne rendo conto- lei quasi cieca, unica compagnia la radio sempre accesa e una sorella un po' cosi', ma comunque pur sempre una sorella....
Sono sicuro che ha sempre sognato gli stessi miei sogni e senza dirmelo mi ha sempre capito! Ricordo quando sono andato a militare...in quel periodo aveva delle ferite alle gambe che io le medicavo; ecco, la mia preoccupazione quando sono partito era quella di lasciarla sola....ma lei per non farmi piangere non pianse!



Ancora adesso a volte mi capita di svegliarmi e di dirmi STASERA MI SONO DIMENTICATO  DI ANDARE DA SOULINA, ma poi realizzo che Soulina non c'e' piu', che stavo sognando...e allora i sensi di colpa si fanno piu' leggeri....

giovedì 29 ottobre 2015

vetrine

vetrine... passo davanti a negozi di abbigliamento, spesso stracci e straccetti...di solito guardavo il tutto con occhio diffidente; bello quel vestitino, ma lei non lo metterebbe mai! quella maglia, ma di maglie ne ha gia' tante!....era a mia madre che pensavo, al regalo di Natale....poche le cose da Madama in circolazione, pero' poi alla fine trovavo sempre qualcosa....
quest'anno non serve piu', quest'anno che invece avrei visto molte cose!

mercoledì 14 ottobre 2015

foto-cartolina del tempo che fu...

cento anni fa', 11 settembre.... davanti all'obbiettivo una coppia elegante, lei indossa il costume locale, "lui"abito scuro, camicia bianca, cravatta ed il cappello in testa...sullo sfondo alberi e forse qualche casa. questa coppia in un prato in realta' e' formata da due LEI; quello vestito da uomo infatti e' la mia dolce Nena.
mi sembrava di ricordare dai suoi racconti che la foto era stata scattata il giorno della fine della prima guerra mondiale, quando in paese tutti si erano messi a far festa, ma...evidentemente non ricordo bene...dietro la foto - che a quei tempi si stampava in formato cartolina e che come cartolina e' stata usata - leggo infatti un lungo messaggio che inizia CARO FRATELLO; purtroppo poi mi perdo....e' comunque una fotografia scattata il 15 di agosto, la ragazza in costume forse era una delle "priore" di quell'anno e mia nonna - sua amica - si era vestita da uomo per festeggiare insieme a lei....
ad ogni modo una volta in pio dico CHE NONNA! uno scandalo, vestirsi da uomo a quei tempi, se ancora negli anni '60 dalle mie parti era tabu'!eppure.....

il mercato sotto casa

non e' da tutti avere il mercato sotto casa... del resto mi ero innamorato di questa casa - inarrivabile la Crocetta o il precollina zona Gran Madre che tanto mi sarebbe piaciuta- quando ho comprato mi sono subito preoccupato ed ho chiesto alla precedente padrona MA IL MERCATO NON DISTURBA? lei naturalmente aveva fretta di vendere e mi disse NO VEDRA', POI NEL SUO CASO CHE E' TUTTO IL GIORNO FUORI DI CASA!...in effetti e' cosi' e poi comunque ci fai l'abitudine! non mi disturba nemmeno piu' il fatto che alle 5 del mattino comincino ad arrivare i "marcandin" - spesso preceduti da lavoratori di solito extracomunitari- a montare i loro banchi; non urlano, non fanno casino, ma non posso non sentirli... ok, lo prendo come un saluto al nuovo giorno...e quando esco per andare al lavoro mi piace vedere questa gente cosi allegra; si alzano prestissimo al mattino, esposti al gran caldo d'estate e al gelo d'inverno, vento, pioggia...eppure sorridono!...quasi li invidio!
il tutto comodo e scomodo insieme...bello avere la spesa facile, magari prima di andare a lavorare in 5 minuti mi faccio il pieno di frutta e verdura, ma...che disastro il parcheggio!....vabbe', anche li' ci fai l'abitudine!
POI NEL SUO CASO CHE E' TUTTO IL GIORNO FUORI DI CASA....gia', ma oggi sono a casa, un anticipo di influenza e....."ma qual'e' il banco dal quale arriva tutta questa musicaccia martellante?!?"...non riesco nemmeno a concentrarmi un minimo per leggere o scrivere qualcosa!...non non e' "musica" da fruttivendolo e nemmeno da fornaio....sara' quel banco di marocchini che vende roba in similpelle e plastica e tappeti e stoffe...
forza e coraggio....devo resistere solo piu' un'oretta.....

lunedì 12 ottobre 2015

festa di matrimonio

ed ecco un'altra vecchia foto...il matrimonio dei miei nonni paterni (questi sconosciuti!)...festa senza fronzoli, come si usava allora, ma comunque festa!....Balme,credo primi anni '20, chiesa di Sant'Urbano...la sposa vestita con il costume tradizionale, il nonno semplicemente elegante....tra gli altri riconosco soltanto Nona la Viej -, mamma della sposa - che io chiamavo cosi' (nonna la vecchia) per distinguerla dalle altre nonne....che peccato non esserci conosciuti veramente, un po' per loro volonta', un po' perche' cosi' e' la vita!....

mercoledì 7 ottobre 2015

NENA

come era bella la mia Nena. magra, alta per quei tempi - ma del resto i Moletto sono tutti alti - la sua figura longilinea le dava quel tocco di austero, che forse invece era dovuto alla sua discendenza da parte di madre, la mamma infatti era una Genoa ed i Genoa erano dei Signori....
come rimpiango e ricordo il rito della crocchia sui capelli - io sempre con lei - metteva lo specchio sul davanzale della finestra, anche per poter vedere chi passava... e lei li'a farsi delle minuscole trecce - una forcina ogni tanto - che poi con abilita' raggruppava in questa specie di chignon.
di giorno magari con lei per i prati: il taglio dell'erba, la fienagione,la pulizia dalle sterpaglie, la raccolta dell'EMPAIL (le foglie morte che un tempo erano bene prezioso)...e poi la stalla, due o tre mucche da accudire, il latte da mungere e da portare, il burro...e poi la casa, la cucina: ah che buono il profumo della sua peperonata e gli agnolottoni che di tanto in tanto faceva....e mi viziava con il budino alla vaniglia o al cioccolato, che portava a rassodare nel CROUTIN.
di sera invece - io davanti alla finestra e lei seduta su un angola del sofa' rosso, divisi dalla stufa di ghisa, spenta in estate e accesa d'inverno - mi raccontava le storie della sua vita, non c'erano radio o TV a disturbarci...ed io a tirar fuori dalla scatola vecchie fotografie e a chiedere NENA, CHI SONO QUESTI?...
come vorrei aver preso degli appunti allora, ma per fortuna qualcosa mi ricordo!
ciau Nena!

martedì 6 ottobre 2015

Nonou

...sembra il nonno di Heidi e invece no, questo e' il mio di nonno!...e che nonno, un nonno coi baffi!
era un bell'uomo, alto, robusto ma magro, tantissimi capelli bianchi e occhi azzurri come quelli di mia madre...era un buon tempone, amava la compagnia ed il vino, ma non l'ho mai visto ubriaco...e la domenica pomeriggio i tarocchi!
sanguigno a volte, come quando  all'"ammiraglio" vicino di casa che si lamentava che nel giardino noi bambino giocando disturbavamo la sua siesta disse E ALLORA SE  LEI VUOLE STARE TRANQUILLO SI IMPICCHI CON LA SUA BELLA CRAVATTA o quando soprannomino L'ANIA (l'anatra) quella ragazza che ad una festa si era rifiutata di ballare con me (e non solo per quel giorno, ma da allora in poi la tipa e' sempre stata L'ANIA)...altre volte invece sensibile e tenero; se ad esempio mi raccontava della Prima Guerra Mondiale, della trincea, dell'ospedale, di QUELLA INFERMIERA CATTIVA - ecco - allora lo vedevo magari con le lacrime agli occhi, come quando al IV Novembre - festa dei Combattenti e dei Caduti - la banda intonava IL PIAVE. lui ci teneva tanto a quella festa ed era sempre in prima fila!
...e si emozionava quando parlava dei figli e dei nipoti!
ci brucio' l'albergo - che per altro allora era di sua proprieta' -ed ai miei disperati lui disse MI AVESSERO DETTO CHE UN NIPOTE SI ERA FATTO MALE SAREBBE PEGGIO!....
CIAO L'AMICO  diceva a mio fratello!...
tornavo spesso a casa con un bel carico di botte, me le prendevo da tutti e lui per sdrammatizzare diceva ALLORA SE LE HAI "PRESE" HAI VINTO TU!...e la sua saggezza e dignitosa umilta' NONNO E' GRANDE IL BELGIO? E' PIU' GRANDE DELL'ITALIA? (ero fissato col Belgio)...e lui CERTO, E' GRANDISSIMO!...gli altri venivano sempre prima, erano sempre piu' importanti!...

Ciau  Nonou!

domenica 4 ottobre 2015

il melo

ricordi mamma il melo, quello nell'orto vicino alla casa, che non dava mai frutti...quest'anno, sara' per la bella estate, ma ci ha dato delle bellissime mele, enormi e immagino anche buone. non sono tante, ma del resto e' un piccolo albero; le ho raccolte per salvarle dalla pioggia e dalla civetta...ora le mettero' da qualche parte ad asciugare e a maturare ancor di piu', cosi' come facevano i nonni, che in autunno ricoprivano il pavimento della STANSIOTO DOU LAUROU di questi meravigliosi frutti...che profumo dolce quando entravo in quella stanza!....ecco mamma. tu non sei qui a vedere, ma te lo dico cosi'!

domenica 20 settembre 2015

la felicita' del semplice e del nulla

bella quella fotografia, quella cartolina....Ala di Stura m.1100. inizio anni '60, e' una giornata bellissima, il sole dopo una abbondante nevicata; forse febbraio o marzo, la neve gia' si e' staccata dai rami, ma la strada e' ancora tutta bianca e sul tetto si vede un abbondante strato . l'aria e' pulitissima, cosi' come i colori e le tonalita'. il sole proietta l'ombra della cornice del sotto tetto sul muro della casa, sembra un ricamo, un dipinto e invece non 'e altro che l'ombra di quella frastagliatura che  era  il cornicione del sotto tetto; sopra il ricamo i tre oblo delle soffitte, sotto e in pieno sole i due balconi in ferro battuto. su quello del primo piano una donna, intenta forse a stendere il bucato. in strada qualcuno passa e guarda su e....sicuramente quella donna avra' salutato quei passanti, che magari si saranno pure fermati a chiacchierare.
quella donna- mia madre - era cosi', aveva una parola ed un sorriso per tutti....
rivedo il lilla', rivedo il ciliegio....rivedo quella felicita' del semplice e del nulla....

giovedì 17 settembre 2015

il vestitino a fiori

spesso mi capita di passare davanti alle vetrine di abbigliamento per bambini...bei bambolotti e manichini rivestiti di  colori allegri, begli abitini eleganti o da monello...e mi rattristo, pensando a quel bimbo che non ho mai avuto e che mai avro'...mi sarebbe piaciuto scegliere per lui cose del genere, vederlo elegante e allo stesso tempo spigliato ed a suo agio avvolto in queste "robe"... guardo quelle vetrine e mi ricordo un vestitino a fiori;lo avevo regalato alla mia figlioccia, probabilmente quando era ancora troppo piccola per metterlo, chi sa se lo avra' mai indossato? era un vestitino con diversi strati, fiori provenzali sul violetto su un fondo bianco...mi ero innamorato di quel vestitino!

lunedì 7 settembre 2015

lo "chalet" e il jukebox

Aninn "che belle queste foto. mi ricordano la mia gioventu'....e come era bello venire allo chalet. era sempre pieno di gente. c'era un jukebox e si ballava e a volte c'era talmente tanto trambusto che ballavano pure mura e pavimenti" lo ricordo anche io appena appena, quella baracchetta di fianco alla casa, quello "chalet"...

sabato 29 agosto 2015

come una favola...

non sono sicuro sui personaggi ed interpreti, nel senso che magari potrebbe trattarsi ancora di una generazione indietro,ma....comunque e' una storia vera. tante volte me l'ha raccontata la mia Nena....peccato che allora non avevo preso appunti... tutto comincia dal marito della sorella della mia bisnonna materna (si dice cognato?)...la mia bisnonna - Domenica Maronero detta Momo Grisa (mamma grigia)- aveva una sorella, Anna, detta Magna Anin (Zia Annina). il marito di quest'ultima - Dematteis Giacomo, detto Barba Giacoulot (Zio Giacomo)- da giovane era partito alla ricerca di fortuna ed era approdato in Inghilterra. qui aveva trovato lavoro come "servitore", non so se in un grande albergo o in una famiglia nobile. quando qualche anno piu' tardi torno' al paese - forse con un piccolo gruzzolo da parte, ma comunque con una idea precisa in testa - costrui' l'albergo (1915)....e di li' tutto e' partito! Anna e Giacomo non avevano figli. prima mori' lui, poi fu la volta di lei (ancora adesso quella che ora e' la camera numero 3 e' la stonsio ad Magna Anin (la camera della Zia Annina). dunque quando anche quest'ultima venne a mancare furono i nonni ad ereditare e con la morte dei nonni, l'albergo passo' alla mia mamma....ed ora a me e mio fratello. non so quale sia nella foto Barba Giacoulot, gli sono comunque grato! ....e domani si festeggiano i cento anni dell'albergo....non mi pare poca cosa!....e di questi cento anni sessanta sono stati quelli di lavoro e sudore della mia Mamma....che beffa festeggiare il tutto nello stesso anno della sua morte, ma lei sorridera' dal cielo!

domenica 23 agosto 2015

ci sei

ci sei, nell'aria... e nel fiore che vedo... ci sei nella goccia di pioggia... che scende dal cielo... e nella nube che avvolge il monte... ci sei nel pensiero... e nelle sue onde... ci sei nelle canzoni che cantavi... e nel silenzio di un giorno di neve... e nella nebbia e nel sole... ci sei nel problema e nella soluzione... ci sei nella tua assenza, ma... ci sei...

sabato 22 agosto 2015

il campo da bocce

...poco piu' in la', quello che ora e' un prato all'inglese, un tempo era un campo da bocce; affollatissimo d'estate...si organizzavano degli interminabili tornei che cominciavano nel primo pomeriggio e terminavano sotto i fari a notte inoltrata. tutti gli uomini del paese accorrevano in questo bagno di polvere e sabbia...ricordo la voce forte del Signor Ferro,juventino sfegatato e il gruppo attivissimo ad organizzare gare dei Fassino-Paganelli... io detestavo il tutto, anche perche' per me voleva dire stare tutto il giorno dietro al banco a servire bibite e caffe'; non avevamo il frigo e le bottiglie, per stare al fresco, erano tutto il giorno in un lavandino sotto un filo di acqua corrente...quanti bicchieri ho lavato!!! tra il baracot e il campo da bocce un grande ciliegio, i cui frutti servivano soprattutto a macchiare le camice di chi sotto sostava; all'angolo del terrazzo, tra l'ingresso al campo e la fontana, un profumatissimo lilla'....

il "baracot"

...e di fianco alla casa il "baracot", una piccola tettoia in legno che dava sul terrazzo. ricordo appena appena da bambino l'orchestrina che li' si posizionava e sul terrazzo si ballava, immagino tanghi, valzer, polke e mazurche e qualche pezzo dell'epoca, tipo Marino Marini... piu' tardi quel baracot e' diventato il mio palcoscenico: tutte le sere d'estate, io Renato e pochi altri ci inventavamo degli spettacoli e alla fine passavamo in mezzo al pubblico a raccogliere il compenso; una sera arrivammo addirittura a 500 lire...mi viene in mente il titolo di una nostra improvvisazione PER BACCO SOLE PER BACCO PIOGGIA...e ricordo come si vergognava la mia mamma ad avere un figlio cosi', ma forse era solo una finta vergogna!

venerdì 21 agosto 2015

il bar

il vecchio bar era disegnato diversamente da quello attuale, mentre quello precedente gia' somigliava alla versione di oggi. il bancone non era frontale, ma correva lungo la parete di destra, un bancone rivestito di un materiale di un colore rosso-marrone, con sopra un marmo grigio verde venato di bianco. sul banco, lato ingresso, una vetrinetta contenente le caramelle e la cioccolata (la buonissima cioccolata Feletti...quante scorpacciate!) e le arbanelle con la frutta sotto liquore, che tanto andava a quel tempo: deliziose prugne, ciliege, albicocche, uvetta... lungo tutto il lato destro c'erano invece tre o quattro tavoli con le relative sedie, mentre un bel tavolo rotondo era proprio all'ingresso; quello era il tavolo preferito dai tarocchisti che, tutte le domeniche, arrivavano nel primo pomeriggio e li' rimanevano a giocare fino all'ora di cena inoltrata, bevendo e fumando, parlando a voce alta, a volte imprecando e bestemmiando per la giocata sbagliata del "socio"...tanti i giocatori di allora, a cominciare da mio nonno e poi Miquel d'Souviard, Nadin d'Nondou, Mini dla Resia, Tournour... il giovedi' invece era il giorno dei mandriani, Touma', Toni dou Rusqua e gli altri scendevano dagli alpeggi per andare a vendere e a comprare al mercato e per fare rifornimento; legavano i muli e si facevano delle lunghe sedute a base di vino e di vecchie canzoni stonate e non, ma sempre canzoni tristi...e non se ne andavano piu' via!!! poveri muli che se ne stavano pazzienti ad aspettare e che venivano slegati solo a tarda notte; sicuramente erano loro a guidare i loro padroni, ubriachi fradici, fino a destinazione. in fondo una porta a due battenti dello stesso colore del bancone e con vetro a tratti smerigliato e disegnato, dietro quella porta la cucina...a quel vetro si appoggiava ogni tanto la zia Titi, pensando di non essere vista, per vedere cosa stava succedendo... ho nostalgia di quel vecchio bar che proprio io negli anni '90 ho voluto cambiare...in realta' ho nostalgia di quello che era, di quello che ero!

la saletta

inizio anni '60, la casa era una sola, non c'era ancora la nuova ala dell'albergo; al suo posto una baracca in legno e un lungo prato, forse un campo da bocce. la "saletta" era la nostra sala ristorante; 7 o 8 tavoli in legno, tutti diversi l'uno dall'altro, le sedie invece erano delle autentiche "viennesi". la porta che ora e' collegamento con la nuova ala non era una porta, ma una finestra che si affacciava sul lavatoio. ricordo i pasti estivi delle famiglie, la vita era semplice e ci si sapeva accontentare. ricordo quando mi sedevo a tavola con qualcuno, con la signorina Silvana (Raffo) ad esempio,che aveva anche fatto la priora e della quale ero "segretamente" innamorato. d'inverno la saletta si affollava di comitive e di famiglie che, venute per sciare nel campetto e infreddolite, venivano a bere una cioccolata calda. niente televisione allora, la tele da noi arrivera' solo qualche anno dopo, verso il '65, con un solo canale, a volte due, ma tanta nebbia (GIOCHI SENZA FRONTIERE-I PROMESSI SPOSI-BELFAGORD IL FANTASMA DEL LOUVRE le trasmissioni che ricordo con piu' piacere). al posto dove adesso c'e' la TV c'era invece una di quelle belle vecchie radio ad onde corte con giradischi incorporato. di tanto in tanto, anzi spesso, alzavo il coperchio e ci mettevo i 78 e i 33 giri che mio padre aveva portato dal Piano della Mussa (piu' tardi i 45 che mi facevo regalare)...quanti concerti! cantavo a squarcia gola sul pezzo, felice di essere ascoltato e qualche volta anche applaudito...

la soffitta

l'ultimo piano - a parte i muri portanti- era tutto in legno. anche la scala, a differenza dei quella dei piani inferiori che era in pietra, era in legno. nel corridoio avevo messo una vetrina in disuso e ci avevo sistemato la mia raccolta di bomboniere, alle quali tenevo molto (forse perche' ne ricevevamo poche sembravano tutte piu' preziose) e di tanto in tanto ne cambiavo l'ordine a seconda della preferenza del momento. sul lato sinistro, dietro la mia camera e davanti la camera dei miei, camere comunicanti; sul lato destro le due camere per il personale, di solito dietro i cuochi e davanti le cameriere. controsoffittatura in legno e poca luce, visto che erano soffitte, a parte il corridoio dove c'era un grande abbaino.le finestre erano tonde, tipo dei grandi oblo', per altro non protette da inferiate o altro...mia madre aveva sistemato davanti alla nostra un grande baule verde militare che conteneva il suo corredo, il tutto per paura che mi affacciassi e saltassi giu'...e a me piaceva guardare il mondo da lassu'e non essere visto...e mi piaceva il rumore della pioggia che batteva sul tetto ed il garrire dei "pivi" che li' venivano a nidificare e mi facevano compagnia, per altro scandendo il mio tempo e dandomi il buongiorno. ai muri della mia stanza, di tanto in tanto, il manifesto di qualche cantante di allora (ricordo Michele) e parecchi armadi che erano soprattutto il magazzino per la biancheria dell'albergo. ricordo mia madre quando, dopo una intera ed ininterrotta giornata di lavoro, finalmente poteva andare a letto, stanchissima ma felice per aver lavorato tanto e guadagnato qualcosa... come vorrei tornare in quella soffitta che non c'e' piu'!

venerdì 14 agosto 2015

l'ultimo valzer

...e poi la banda per le strade e nelle case a portar la festa; i priori, i musicanti, bambini festosi che si accodano al corteo, di casa in casa, di villa in villa...si balla, si beve, si mangia, si ride... da noi la tappa e' il pomeriggio e quando si sente in distanza la musica arrivare, i tavoli e le sedie sul terrazzo vengono spostati e nel mezzo viene lasciato uno spazio per ballare...eccoli arrivano! una marcetta quasi militare per mantenere il passo, davanti i priori nei loro vestiti colorati e con le bandiere tricolore, dietro la fanfara....ed io non riesco a stare fermo, come una febbre -la "courenda", ballata troppe volte eppure mai abbastanza- mi prende e mi butto nella mischia...anche mia madre ama ballare- ho ereditato da lei questa passione -e almeno un Valzer o una Mazurka lo faccio anche con lei. lo scorso anno no, non abbiamo ballato, era gia' troppo acciaccata, ma due anni fa' si' e quello e' stato "l'ultimo valzer"...non volevo tentarla sapendo i suoi disturbi, eppure fu proprio lei a dirmi MI FAI BALLARE? ed io - quasi emozionato - la presi sotto braccio e cominciammo a volteggiare...me lo sentivo che quella era l'ultima volta e forse la stessa sensazione fu anche quella della gente intorno a noi...ci fecero spazio e tutti si fermarono a guardarci e ad applaudire. non ho voglia di ballare, ma non so se domani riusciro' a resistere....

la processione

si sente d'un tratto il suono della banda...ARRIVANO ARRIVANO, LA PROCESSIONE...la gente si alza e si affaccia al terrazzo, tanta gente...anche io esco da dietro il banco e mi precipito fuori, anche il personale tutto; pure mia madre questa volta, altre volte aveva preferito guardare la processione da dietro le tende della sua stanza per non far vedere la sua emozione al passaggio della Madonna....pure io tutte le volte mi emoziono, anche perche' ho sempre qualche grazia da chiedere alla Madonna e poi mi ricordo di tante processioni e di tanta gente che non c'e' piu'...il cane mi segue, forse spaventato dal frastuono della fanfara o forse ha solo paura di perdermi... anche le lucertole al sole, affacciate ai buchi del muro, guardano stranite quello strano via vai... chi sa se domani riusciro' a non avere gli occhi rossi?....o forse piovera' e rovinera' la festa....

giovedì 6 agosto 2015

Bertu

cosi' Bertu se n'e' andato...dicevano che era sugli alpeggi a badare alle bestie, cosa che del resto aveva sempre fatto sin da bambino essendo la sua una famiglia di agricoltori...e invece era semplicemente in un'altra valle, in un'altra citta' a fare il barbone, a dormire sotto i ponti, a mangiare alle mense di poverta'. da ragazzo, nonostante la piccola statura, era stato un ottimo atleta nello sci di fondo e forse avrebbe avuto le occasioni giuste per riscattarsi da una sorte gia' difficile in partenza, ma poi... probabilmente avra' anche pensato di tornare, ma non e' facile arrendersi ed ammettere le proprie sconfitte...e cosi' e' rimasto li', a dormire sotto i ponti, a mangiare alle mense di poverta'... significativo della sua solitudine il fatto che sul manifesto ci sia una foto di quando aveva forse vent'anni, ora che di anni ne aveva cinquanta...nessuno piu' lo aveva fotografato o aveva avuto interesse a farlo, se non magari solo per far vedere al mondo l'ennesimo "barbone"... cosi' Bertu se n'e' andato, il mite Bertu!

martedì 21 luglio 2015

la biondina

sono passati 38 anni...lei mi piaceva, mi piaceva un sacco. era un tipo molto spigliato, di quelle che non potevi non notare...e infatti tutti le correvano dietro ed io mi stupivo che invece lei voleva stare con me! quante serate di liscio!...era un po' un armadio da spostare, ma io ballavo bene e a furia di allenamento era anche diventata abbastanza bravina e insieme facevamo la nostra sporca figura...e quell'anno, l'ultimo anno, l'avevano pure fatta reginetta! la biondina! poi all'improvviso spari'... l'ho rivista domenica scorsa, l'ho riconosciuta subito dagli occhi...MA LEI E' UNO DEI DUE FIGLI DEI PROPRIETARI? - SI' IO SONO GIANNI, E LEI/TU VERO CHE SEI MIRELLA?... gia' era proprio lei, anche lei cambiata dal tempo, ma sempre lei...e' stato bello rivederci! "sai quando si e' giovani si e' stupidi...si vuole andare in posti alla moda, cosi' abbiamo smesso di venire qui...oggi pero siamo tornati e devo dire che Ala e' proprio bella!"

domenica 21 giugno 2015

li' adesso, le stesse cose....

gli stessi fiori, la stessa vista...dalla finestra vedeva il Monte Rosso e sul terrazzo fioriere di dipladenie e gerani rossi...anche li', adesso,le stesse cose...

sabato 13 giugno 2015

venerdì 12 giugno 2015

vestiti

vestiti, quanti vestiti nel tuo guardaroba! qualcuno anche bello, di quelli che non mettevi mai, magari nostri regali di Natale...ma tu dicevi SONO TROPPO BELLI PER METTERSELI A LAVORARE...gia' perche' per te alzarsi al mattino voleva dire sempre e solo lavorare, mai un giorno di festa, mai appunto un'occasione per essere elegante...scherzando ti dicevamo QUESTO LO METTERAI NELLA CASSA DA MORTO...e in effetti cosi' e' stato, quello forse piu' bello (un vestito da boutique) - un tailleur con minuscoli quadrettini bianchi,grigi,marroni e qualche filino d'oro - e' il vestito che abbiamo scelto per il tuo ultimo viaggio; lo avevi messo pochissime volte, forse per farmi contento, eri a disagio tu nell'ostentazione....e dire che ti stava bene! avrei certamente preferito lo usassi di piu', ma... e le maglie, quante maglie...ultimamente i nostri regali erano sempre solo maglie, ricamate e non...bello quello nero con i nastrini rossi, te lo ricordo addosso anche ultimamente, una domenica...e quello sofficissimo d'un bianco avorio, quello - insieme al golf azzurro come i tuoi begli occhi - mi ricorda il nostro viaggio a Lourdes; e' li che te li avevo finalmente visti indossare... camice e camicette poi...quella specie di twin set che ti eri fatta fare con la seta bianca con disegni neri e gialli che ti avevo portato da Singapore, ti dava un aria felice...e la camicetta azzurra chiazzata di fiori multicolori che avevi indossato su un tailleur azzurro al matrimonio del tuo unico nipote tanti anni fa'...e poi le gonne...eri rimasta un po' sconcertata quando dalla Scozia ti avevo portato quel pezzo di stoffa marrone quadrettato d'azzurro, colori che sembravano non combinare...e invece ne erano venuti fuori due "coutin"; quelli si' li hai messi spesso... e adesso? chi meritera' tutto questo...vorrei che fosse qualcuno che apprezza, ma ormai tutti hanno gia' tutto! sara' anche questo un altro distacco, ma voglio sperare che questi vestiti vivano ancora...e con loro anche tu!

giovedì 28 maggio 2015

bellissima

eri bellissima con i tuoi occhi azzurri e quel sorriso dolce e lo eri non perche' ti facevi bella, ma perche' lo eri di tuo, senza fronzoli, senza trucco. eri bellissima fuori e dentro; il tuo carattere, il tuo semplice e sincero savoir fair, il tuo modo di affrontare la vita ed i problemi, dicono carattere ereditato da tuo padre (per altro anche lui con gli occhi azzurri)... e quanti problemi!...ma tu non disperavi mai, dicevi "Dio vede e provvede", non so se ultimamente lo pensavi ancora!...saresti stata un splendida nonna tanto ti piacevano i bambini e invece non solo non ti abbiamo dato questa soddisfazione, ma nemmeno quella di una nuora che passasse con te gli ultimi giorni!...io e te, tutti e due golosissimi (le scorpacciate di paste dolci di quando ero bambino), tutti e due amanti dei fiori...forse ho ereditato da te la pazienza e la dolcezza, ma non certo il coraggio e la determinazione!...mi manca il tuo sorriso!...perdonami per le cose che ho fatto e soprattuto per quelle che non ho fatto!

sabato 23 maggio 2015

"o l'un o l'autru"

non era piu' una vita la sua... lei, abituata a fare di tutto e di piu', mai ferma, sempre con addosso il grembiule perche' servire gli altri ed agli altri era la sua missione. nei tempi migliori la prima ad alzarsi e l'ultima ad andare a letto; anche ultimamente e nonostante gli acciacchi, alle 7.00 diceva "ouro'ji m'ausou"(adesso mi alzo), ma bisognava aiutarla nell'alzarsi e nel vestirsi...cosi' la sentivamo chiamare "o l'un o l'autru ou vines?"(o l'uno o l'altro venite?)...temeva di essere noiosa a chiamare Gianni o Roberto, lasciava al caso chi dei due accorreva...ecco mi manca quell'O L'UN O L'AUTRU!...e la sua presenza manca anche terribilmente al mio lupo bianco che, da quando non c'e' piu', non va piu' nella sua cuccia e dorme nel corridoio, come la stesse ancora aspettando. in realta' credo che sappia benissimo che non tornera' piu' e probabilmente si stara' chiedendo MA COSA O FATTO DI MALE PER FARLA ANDARE VIA?...anche il giorno del funerale...ho preteso insieme a mio fratello che Bill vedesse per un attimo la bara della sua padrona. quando il corteo e' passato davanti a casa, invece di chiudere tutto come si usa per lutto, ho fatto in modo che fosse tutto aperto, come in un giorno di festa...e il mio Bill era li' a salutarci e a salutarla.

mercoledì 20 maggio 2015

LETTERA A MIA MADRE

MAMMA sei appena partita e gia' mi manchi, sei appena partita e forse sei gia' arrivata... Ti ringrazio perche', oltre ad averci dato la vita ed amati, ci hai anche insegnato il senso del dovere e l'arte del perdono. Ti sei sempre spesa per gli altri senza mai tirarti indietro, un vero CAVALIERE DEL LAVORO! ...E se magari indicavi una Cliente come LA PANETTIERA non era per disprezzo, ma caso mai, al contrario, perche' riconoscevi in lei il fatto che si era fatta si' i soldi, ma con il sudore e le levatacce di chi non dorme di notte per fare il pane per gli altri. Non hai mai pensato a te stessa, ma soltanto a noi e a chi ti stava attorno...E quanti rospi hai dovuto ingoiare! Bellissimo il ricordo del nostro viaggio a Lourdes, forse la tua unica vera vacanza; avrei voluto regalartene altri di viaggi, ma non ci e' stato concesso. Il PERDONO - dicevo - ma perdonare non vuol dire dimenticare...ed io non dimentico la Commissione ASL di Lanzo che per ben due volte ha bocciato la tua domanda di pensione di accompagnamento; sembrava di essere davanti al Tribunale dell'Inquisizione, una decine di facce che ti guardavano annoiate e ti facevano domande stupide ed anche offensive... tu parkinsoniana con tanti altri problemi e che gia' avevi difficolta' di movimento, loro insensibili e rozzi burocrati che ci guardavano dall'alto in basso e che probabilmente non sanno cosa vuol dire lavorare veramente... ecco, dico loro "VERGOGNATEVI!". MAMMA avevi degli occhi bellissimi ed un sorriso meraviglioso... Vorrei vederli ancora! Ciao

domenica 17 maggio 2015

ciao MAMMA

16 MAGGIO 2015, ore 19.05...ed i respiri si fanno sempre piu corti, sempre piu' rari; non sono piu' respiri, ma sospiri... vorrei chiamare un prete, in fin dei conti tu ci tenevi ed eri credente," l'estrema unzione", sarebbe un ultimo regalo...ma non si trova un prete in tutto l'ospedale. approfitto di un momento di solitudine - io e te da soli in quella stanza - mi metto a pregare ad alta voce e non importa se mi senti, ti fara' piacere sapere che anche tuo figlio crede. la tua mano sinistra nella mia, la stringo e la accarezzo... e poi arriva quel momento, anche il mio cuore si ferma, quasi per paura di svegliarti coi suoi battiti...arriva quel momento e lo capisco; mi alzo dalla sedia, prendo anche l'altra tua mano e ti dico ANDIAMO MAMMA? SALUTAMI NENA E NONU E TITI E ANCHE PAPA'... cessano i sospiri, deglutisci una, due, tre volte...e te ne vai...

sabato 9 maggio 2015

risveglio

pareti di un azzurro riposante tendente al grigio; laggiu' in fondo, l'applicazione di un caldo girasole giallo che sorride. sul soffitto, proprio dove il malato posa il suo sguardo aprendo gli occhi, un riquadro di paesaggi di mare, cosi' come fosse una finestra aperta (a mia madre e' toccato un incantevole mare greco)... e' una grande stanza, in mezzo tipo un bancone dietro al quale gli infermieri stanno a monitorare - se non sapessi che e' un ospedale potrei pensare alla reception di un hotel - tra un'incombenza e l'altra parlano e scherzano tra di loro...e' bello sentirli vivi e felici anche in questo posto...accanto ad ogni letto un parente ad assistere il malato...e ognuno parla piu' o meno sottovoce sperando di essere sentito da chi "dorme"; non ci si guarda l'uno con l'altro, c'e' pudore, quasi vergogna, a parlare forse a "nessuno"...ma tutti lo fanno... ...e quanta dolcezza in quegli infermieri...una per tutte, Antonella, che chiama mia madre "bambolina"! anche per loro ogni risveglio e' una vittoria! grazie!

giovedì 7 maggio 2015

un sorriso

non si sveglia piu'..."Mamma, devo darti la medicina", ma lei dorme, respiro faticoso ma dorme. accorrono medici ed infermieri, mi fanno uscire. dal corridoio sento voci concitate, DOMENICA, SIGNORA DOMENICA SI SVEGLI!dico ad un infermiere "provate a chiamarla MICHINA o CHINA, tutti la chiamano cosi' in paese, magari vi risponde"....ma niente...fa caldo, eppure io tremo dal freddo! e poi un medico mi dice piu' o meno "allora cosa facciamo, andiamo avanti o ci fermiamo qui?"....come e' difficile prendere una decisione in questi momenti!....dico di si', andiamo avanti...e ti vedo passare sotto i miei occhi, destinazione rianimazione...piango, tremo; due signore che sono li' per assistere altri malati mi abbracciano e mi dicono CORAGGIO...ed eccoti li'...ti guardo lentamente andare via, ascolto il tuo respiro incosciente, ti parlo anche se non mi senti...poi all'improvviso apri gli occhi e mi vedi- i tuoi begli occhi grigio azzurro - e mi sorridi, cosi' come puo' sorridere una con un tubo in bocca, ma so che e' un sorriso, lo capisco appunto dai tuoi occhi... e' solo un attimo, poi torni nel tuo sonno...ti accarezzo, ti bacio sulla fronte, trattengo il pianto a stento (non voglio rattristarti)...ciao Mamma, ti ringrazio anche per questo sorriso....e spero che non sia l'ultimo!

giovedì 30 aprile 2015

notte insonne

notte insonne...ascolto il respiro di mia madre, lo sgambettare del cane che sogna; ascolto il silenzio... e quante cose mi dice il silenzio, quanti rimproveri! gli faccio delle domande, ma non risponde, lui solo pretende! penso, prego, leggo...chiudo gli occhi, ma il sonno non arriva. notte insonne che non passa mai e che quando sara' passata vorresti durasse ancora...domani un altro giorno da dimenticare...bilanci, conti che non tornano, rimorsi, rimpianti...mi dice il silenzio DOVEVI FARLO PRIMA e gli rispondo HAI RAGIONE, MA NON NE SONO STATO CAPACE ED ERA DIFFICILE, FORSE IMPOSSIBILE, ma lui non ne vuole sapere, e' li' che scuote la testa...ah quante cose vorro' raccontare un giorno; non servira' a niente, sara' troppo tardi, ma almeno avro' parlato e forse saro' riuscito a scusarmi con me stesso!...ma prima ci sara' il "domani"...che paura il "domani"!

sabato 25 aprile 2015

immagini parole e sensazioni

le parole sono come immagini, devi fissarle, metterle giu' nero su bianco immediatamente, prima che sfumino; come un fotografo che coglie l'attimo e scatta, un pittore che ispirato dipinge la sua tela... ecco due attimi... ore 6.00 del mattino, mi sveglio...un cinguettio mi arriva meravigliosamente insistente all'orecchio. e' come se l'aria fosse piena di note, un gioioso parlare e rispondersi a distanza; e' come d'estate un cielo di lucciole, che ovunque guardi e' un accendere e spegnersi... buon giorno dico al mondo ed al mio cane! buon giorno dico a me! ore 22.00...stasera grilli nei prati...e' un concerto che parla d'estate...e invece l'estate e' lontana, domani sara' pioggia ancora!...ma adesso voglio chiudere gli occhi e sognare, sognare quello che non c'e', sognare un sogno vero!

domenica 19 aprile 2015

quel bambino

che fine ha fatto quel bambino che sognava, quel bimbo a cui piacevano le favole...vestito da festa nei giorni di festa?... che fine ha fatto quel ragazzo impaurito, ma che ancora sognava.... la sua voglia di imparare cose nuove e la soddisfazione di riuscire ad impararle?.... un berrettino e due maglie del costume tradizionale di eta' diverse, la prima forse ricamata dalle Canine (zie di mio padre, famose in zona per i loro ricami) e la seconda ricamata invece da mia madre... e poi ricordi, rimpianti e anche qualche rimorso...