mercoledì 30 dicembre 2009

capodanno

capodanno... proprio come quella volta che lo scoccare della mezzanotte risveglio' la mia consapevolezza... erano li' tutti a far casino, a festeggiare... ma festeggiare cosa? all'improvviso mi resi conto che l'anno appena finito mi aveva portato via delle persone care che non avrei piu' rivisto... e invece di ridere e gridare come gli altri mi misi a piangere...
capodanno... come quello che dovetti affrontare con il pensiero di Titi, malata e sola, a letto nella sua casa fredda. anche quella sera ero andato a trovarla e l'avevo vista molto male, febbricitante e quasi fuori di testa. si era consolata con un pezzo di cioccolata, che per meta' si era sciolto tra le coperte ( che fredda quella stanza riscaldata con una vecchia stufa a legna... se non eri sempre li' a riempirla diventava una ghiacciaia...).
capodanno, come quasi tutti gli anni... uno sguardo scambiato con mia madre, tutti e due con gli occhi appena un po' arrossati ... un TANTI AUGURI reciproco e poco convinto (quasi in soggezione)... e lo stesso con mio fratello... anzi - se possibile - cercheremo addirittura di essere isolati allo scoccare dell'ora ,per soffrire singolarmente quel momento... beh, sicuramente saro' in compagnia del mio lupo bianco, tremante e spaventanto per i maledetti botti. gli diro' "tanti auguri Bill! chi sa se il prossimo anno saremo ancora insieme?"

domenica 27 dicembre 2009

another Christmas's gone

another Christmas has gone
another year's almost over
and i'm still here looking for my own
like a dry summer waiting for a shower

venerdì 25 dicembre 2009

vacanze di natale

oggi ancora nessuno, ma domani... arriveranno tutti, non saro' piu' solo! dal giorno alla notte, dal silenzio al frastuono, dal deserto alla ressa... saro' circondato da tanti amici: Roberto, Paolo, Sergio, Federico, Marina, Paola, Maria Teresa... e sara' bello stare insieme, contarcela, giocare. di giorno fuori, sugli sci o a scorazzare per il paese; di sera in albergo, facendo lunghe classifiche di cantanti preferiti e confrontandole o partite a carte o ad altri giochi di societa' o - meglio ancora - giocando a nascondino per stanze o corridoi e facendo disperare la zia Titi che ci correra' dietro sgridandoci per la confusione e per il disordine... e poi - che bello! - qualcuno mi invitera' a mangiare al suo tavolo e ad essere servito come appartenente ad una famiglia normale, mi sembrera' tutto piu' buono e riusciro' a mangiare quasi tutto anche io!
di giorno - dicevo - sugli sci... noi bambini saliremo tutti insieme sulla Cesira, la renault 4 rosso amaranto del papa', schiacciati come acciughe ma felici, che ci portera' a Balme; dietro la carovana di macchine dei genitori degli altri. non ci vado matto a sciare e sono un po' la vergogna della famiglia, io figlio di un maestro, pero' mi piace stare con gli altri, fare le mie discese con calma e molte fermate, ogni tanto una sosta per un panino... e poi le risalite sullo skilift cantando a squarcia gola le ultime canzoni di canzonissima, che ogni tanto c'e' qualcuno che mi guarda come fossi un matto... oppure giocheremo magari a pallone nel campo da bocce innevato... anche li', sono un pessimo giocatore... mi metteranno in un ruolo dove posso fare pochi danni, magari in difesa dove riusciro' comunque a fare almeno un autogoal, ma non importa, quel che conta e' stare in compagnia!
mi piace molto stare con Roberto; e' molto carino, gentile, garbato ed anche i suoi lo sono e anche lui, come me, preferisce i giochi piu' tranquilli! peccato che e' un maschietto come me!... pero' mi piace molto anche la compagnia di Marina e Paola e loro sono delle femmine e dunque potrebbe anche essere che poi da grandi - non so bene come funziona, ma... - potrebbe anche essere che ci sposiamo!...
vabbe'... ognitanto dovremo anche pensare a studiare e a fare i compiti, pero'!...
peccato che il tutto durera' solo per due settimane e poi dinuovo tutto solo, del resto "l'epifania tutte le feste se le porta via!"... e so gia' che la sera del sei gennaio saro' tristissimo, non solo perche' il giorno dopo si ritorna a scuola, ma soprattutto per questo improvviso ripiombare nella solitudine.... meno male che pero' quella sera in tv ci sara' la finale di canzonissima ed io saro' la' davanti a fare il tifo per Orietta!

martedì 22 dicembre 2009

una preghiera

Qualcuno mi ha mandato una preghiera. La trovo bellissima, semplice e vera... e la faccio mia

Si dice che tu parli,
ma non ho mai udito la tua voce.
Le sole voci che odo sono delle voci amiche,
che mi rivolgono parole preziose.
Si dice che tu cammini al nostro fianco,
ma non ti ho mai scoperto
ad intrecciare i tuoi passi con i miei.
I soli compagni sono delle creature fraterne
che condividono la pioggia, il vento e il sole.
Si dice che tu ci ami,
ma non ho mai visto la tua mano
posarsi sulla mia spalla.
Le sole mani che scopro sono delle mani fraterne
che stringono, consolano, accompagnano.
Ma se sei tu, mio Dio,
che mi offri queste voci, questi compagni, queste mani,
allora, nel cuore del silenzio e dell'assenza,
tu diventi,
attraverso tutti questi fratelli,
Parole e Presenza.
Che tu sia benedetto, mio Dio, mio Signore!

domenica 20 dicembre 2009

lou coumpagn dl'om/il pettirosso

Ou beiguet andins
forse e lii bastet ve'
por sintii menu freet
ouro' que quasi e neet.

Pe' quant que saiou
ou scapet sbaruva'
me que voudri' famlou amis
que ou'moustreiset a voula'.

Al miei briotes
ou sount soun dinar
sue coulour la mio spronsi
ansembiou au soun tchanta'.


Traduzione

Lui guarda dentro
forse gli basta vedere
per sentire meno freddo
ora che quasi nevica.

Poi quando esco
fugge spaventato
e pensare che vorrei farmelo amico,
che mi insegnasse a volare.

Le mie briciole
sono il suo pranzo,
i suoi colori la mia speranza
insieme al suo cantare

un piccione...

un piccione, gonfio nelle sue piume, fermo sul marciapiede, in mezzo al via vai della gente indifferente e indaffarata per le compere... gonfio di cosa? forse ferito e gonfio di male? forse di freddo? forse sta morendo ed e' rassegnazione? non si muove, guarda e forse non vede o forse rivede la sua vita... o forse gonfio di falso coraggio e vuol nascondere in realta' la sua paura e debolezza?... forse pensa che non volera' mai piu'!...
mi immedesimo in lui...

un regalo di Natale

C'e' una bellissima canzone di Pierangelo Bertoli che descrive molto bene l'atmosfera dei giorni che precedono il Natale; se non ricordo male si intitola "Regalo di Natale"

Giocattoli in vetrina
bambini che li guardano
col naso contro i vetri
che si appannano.
Gente quasi felice
che si saluta e ride
fanno finta di niente, ma si aspettano
forse qualcosa di speciale, forse un regalo di Natale...
... E per quest'anno poi se mi vuoi ricordare
fammi pensare quando parlavamo,
quando davanti al fuoco mi sedevo ad ascoltare
e poi correvo a dirti BUON NATALE...

Bella, molto bella! Mi ricorda in miei "Natali" di una volta... E -senza volermi paragonare a Bertoli - richiama il testo di una mia canzone, scritta anni fa', in tempi non sospetti, quando comunque ancora non avevo ancora ascoltato il pezzo in questione e che parla della mia nonna...
Si intitola NENA e ad un certo punto dico:

I capelli d'argento e il vestito nero
i sapori dell'orto e il profumo del fieno
e le sere d'inverno davanti al camino
una nonna racconta, l'ascolta un bambino...

sabato 19 dicembre 2009

quasi un bimbo...




... mi piace - quando sono a casa dei miei - svegliarmi nella notte... allora scendo e piano piano mi avvicino alla sua cuccia per guardarlo dormire. di solito e la', a pancia in su', le zampe alzate. se mi sente arrivare accenna appena ad un movimento di coda, come per darmi il benevenuto.
la sera invece e' lui che mi viene a chiamare. dopo cena e un poco di tv me lo vedo arrivare. si piazza davanti a me e mi fissa con i suoi grandi occhioni, come per dirmi "non ti sembra il caso di andare a nanna?". allora mi alzo e lui mi precede sulle scale, una nasata alla porta e va diretto alla sua cuccia.
... ed e' sempre lui che al mattino mi viene a dare il buon giorno. la prima ad alzarsi e' sempre la mamma. lui viene a guardarmi, io ancora faccio finta di dormire e allora lui si accuccia di fianco al mio letto ed aspetta pazientemente che lei sia pronta, poi scende ed esce. una volta fuori si fa sentire, abbaia un po' di volte al mondo, come per dire "eccomi di nuovo qui!". fa il suo giretto e poi ritorna e sale in camera a svegliarmi , baldanzoso e felice, la coda che vince, mi ruba una ciabatta ed aspetta le mie coccole...
...quasi come fosse un bimbo!... anche se tanto bimbo non e' piu'; se e' vero che ogni anno di un cane vale sette della nostra vita abbiamo quasi la stessa eta'!
a dire il vero da un anno a questa parte lo vedo molto invecchiato, anche se nei suoi momenti di felicita' ha una gran voglia di giocare... e se devo essere sincero mi sento un po' in colpa per questo suo "calo"! da quando ho inziaito con i miei problemi di salute abbiamo dovuto mollare con le nostre lunghe passeggiate e spesso si e' sentito obbligato a starmi vicino a casa, invece di scorazzare come sarebbe stato normale facesse!
dai lupo bianco! speriamo di farne ancora tanta di strada insieme!

mercoledì 16 dicembre 2009

Le Autorita'

Nel mio piccolo paese poche, un tempo, erano le persone che contavano veramente. Tra queste certamente il medico, il farmacista, il parroco e la maestra.
Con gli occhi del bambino, quest'ultima era per me la piu' importante. Tutti gli anni veniva cambiata, tutti gli anni una faccia nuova, tutti gli anni una nuova conquista da fare. Era di solito una giovane ragazza al primo incarico, che arrivava confusa e spaesata in questo piccolo posto fuori dal mondo; prima esperienza una pluriclasse... Non male!!! Faceva un po' di tenerezza ai grandi, per noi bambini era invece una figura sia da amare che da temere; da amare perche' un mix tra una mamma ed una sorella maggiore e poi era comunque il simbolo della sapienza e comunque arrivava "dalla citta' " e dunque da un mondo sconosciuto, da temere perche' comunque rappresentava un traguardo da raggiungere e non era detto che sarebbe stato facile. Spesso era anche una bella ragazza e i giovani locali si facevano delle fantasie.
Figura ancor piu' importante agli occhi di tutti era il prete, che aveva sicuramente agganci importanti, che parlava con Dio e che secondo i piu' vecchi - volendo - poteva anche "fare la fisica", dunque, meglio tenerselo buono!
Splendido personaggio della mia infanzia e gioventu' e' stato Don Botta, che e' stato parroco in paese per piu' di venti anni. Una figura tipo Don Camillo: grande umanita', severo a volte (ma non troppo), altre volte allegro. Ha fatto un mucchio di cose per la sua comunita': un piccolo cinema parrocchiale ora chiuso, dove venivano proiettate in "ante-ultimaspeciale" pellicole diverse (naturalmente dietro sua censura); tutti gli anni organizzava la gita scolastica di fine corso, naturalmente in un posto dove c'era anche un santuario... fu grazie a lui che vidi per la prima volta il mare. Ah quelle levatacce per raggiungere il mare lontano e durante il viaggio i canti e i cori... Mi chiamava "l'usignolo della compagnia"... E lui - Don Botta - era un tipo da compagnia. Non disdegnava un invito a pranzo e alla fine del pranzo, magari in occasione di un banchetto di nozze e dopo qualche bicchiere di buon vino, giu' a cantare anche lui... Ricordo che una volta lo sentii intonare "Bandiera rossa".
Ricordo in particolare due simpatici aneddoti... Era il periodo delle Brigate Rosse: attentati, morti,rapimenti... Con le mie orecchie sentii questo scambio di battute "Ah se li prendessero!Li ammazzerei tutti!" "Ma come Don Botta! Proprio Lei che parla e predica il perdono dice che li ammazzerebbe?" "Certo che li perdonerei, ma dopo averli ammazzati!"...
Divertente anche quando mi convoco' in occasione del mio concorso per l'assunzione in banca... Il giorno prima della prova orale mi chiamo' in canonica. Fece uscire Matilde (la Perpetua), che non doveva sapere. Doveva dirmi una cosa segreta ed importante e nessuno doveva sentire "Sai ho saputo cosa ti chiederanno domani " "Davvero Don Botta?! Grazie!" "Si',ti faranno domande di diritto, ragioneria e tecnica bancaria!". Sono sicuro che non mi stava prendendo in giro; per lui erano delle parolone e certamente era convinco di avermi detto chi sa quali cose!... Ad ogni modo il concorso ando' bene e certamente in qualche modo lo devo anche a lui (che aveva comunque le sue conoscenze).
... E quando ci brucio' la casa!... Si era offerto di prestare dei soldi ai miei senza interessi! Quello si' che era un vero uomo di fede!

Titi

17 dicembre 1905... Domani sarebbe il suo compleanno! Sulina, per me e mio fratello Titi, zia acquisita di mia madre. Insieme alla mia nonna materna (Nena) e' stata per me una seconda madre. In effetti, per lei che era da sola, ero come un figlio. Quanti vizi!... libri di fiabe illustrate quando veniva a prendermi all'asilo, soldini con i quali mi compravo dischi (i mitici 45 giri), la cioccolata calda o lo zabajone con il vino o le frittelle di mele a merenda, la mia prima macchina fotografica (una piccola agfa) come premio per l'esame di terza media, un orologio d'oro (che poi di oro non aveva nulla) e cioe' una patacca che si era presa da un "marocchino"... E la torta che mi fece fare da Michel d'Gnasi in occasione della mia prima comunione e che mi dovetti accontentare di gustare da solo, in piedi davanti allo specchio nel corridoio (era un giorno di trambusto e i miei non potevano certo badare a me, del resto erano altri tempi e non si usavano ancora tutte quelle "cazzate" di adesso)...Fino a quando e' stata bene era il ritratto della salute; grassottella, viso tondo e sorridente, sempre allegra. E' stata lei ad insegnarmi a ballare. Ricordo, a volte, lei lavava i piatti ed io li asciugavo e intanto cantavamo insieme... lei vecchie canzoni (Creola/La miniera/Il tango delle capinere), io le canzoni di allora, soprattutto quelle della Berti... E le piaceva sentirmi cantare e le piaceva guardarmi ballare... Sono sicuro che sognava per me i miei stessi sogni! (le ho dedicato una canzone "Se diventassi qualcuno", che sembra una canzone d'amore e invece...). E faceva spesso da paciere... quante volte mi ha difeso, quante volte - come tra incudine e martello - si e'messa in mezzo e mi ha evitato le botte dei miei. Piu' povera che ricca, le piaceva comunque un certo decoro ed era buona cliente di "Tutto si regala"... ricordo una bellissima camicia a fiore provenzale arancione su fondo verde che mi regalo', comprandola appunto a quel banco. Ho dei rimpianti, le ho voluto bene, ma avrei dovuto fare di piu'... Ma dei rimpianti e rimorsi parlero' un'altra volta! Tristissimi i suoi ultimi anni. Dopo alcuni ricoveri, quasi ceca e sola... Aiutata si' da me e mia madre, tutti i giorni, piu' volte al giorno, eravamo da lei, ma - ripeto - con il senno del poi, avrei dovuto fare di piu'... Stravedeva per me e ingigantiva tutto cio' che mi riguardava... Come quella volta che andai in Belgio... Lei era in ospedale e - ahi la sua geografia - aveva raccontato a tutti che ero in India. Quando tornai ed andai a trovarla, la suora - che prima non voleva lasciarmi entrare perche' mi aveva scambiato per il rappresentante di ventriere - quando seppe che io ero il "famoso" nipote, mi chiese appunto dell'India e del viaggio... Giorni tristissimi i suoi ultimi giorni, la radio sempre accesa, le pile scariche, un brusio di compagnia e - immagino - tanti ricordi!...

Titi, che mi aveva dato in uso una stanza della sua piccola casa del Prussello (il vecchio "Masel"), che io avevo adibito a Cappella nel periodo che volevo farmi prete e dove tutti i giorni dicevo la messa, con tanto di chierichetti e con il "benestare" di Don Botta e della Superiora, che mi regalavano immagini, stendardi e statuette. Ricordo che nel masel c'era anche una vecchia pianola a manovella, poi malamente venduta ad un robivecchi... anche lei con una sua storia...

Dicono che da giovane fosse stata un tipo "anche troppo allegro", che avesse sbagliato... ma io dico CHI NON HA SBAGLIATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA!

Ciao Titi. Tanti auguri!

Dalla casa di Titi:

Balaustra in legno scolpita a mano, ora al museo della Montagna.


Meridiana "Se il tacito corso del tempo e' 'si breve l'uom impiegar nelle virtu' sempre lo deve

Affresco, San Luigi


martedì 15 dicembre 2009

...dopo la prima neve



















le mele non raccolte


appese ai rami senza foglie,


la neve che si scioglie


... sembra Natale...




domenica 13 dicembre 2009

nevica (2)

nevica...
vorrei guardare con te la neve che scende,
cosi' come due innamorati guardano la luna
e dalla luna si fanno guardare,
cosi come due innamorati guardano un tramonto
e si fanno piu' vicini...

nevica


immagina... il silenzio e nel silenzio una folla di pensieri... fuori il mondo e' tutto bianco. sta nevicando. ieri mattina la prima avvisaglia... un pettirosso appena fuori dalla porta, che quando sono uscito non e' nemmeno volato via, ma stava li elegante e tenero a guardarmi...
immagina... una nevicata che te ne ricorda mille altre; tornano in mente storie e momenti diversi, persone care che non ci sono piu', sogni e illusioni perdute nel tempo.

anni fa', durante un'altra nevicata, scrissi una poesia. era una nevicata di febbraio, di quelle con grandi fiocchi che rendono, non come quella di adesso... quella fu comunque una poesia che mi diede qualche soddisfazione. la mandai ad un concorso e vinsi... non fu un voler ostentare, ma semplicemente mi sembrava una cosa bella e le cose belle hanno un senso solo se le puoi condividere con qualcuno... e infatti fu cosi'. la poesia fu pubblicata anche su alcuni gornali a livello provinciale e fu una vera emozione quando due ragazze torinesi vennero a cercarmi... volevano conoscermi, avevano letto la mia poesia e soprattutto l'aveva letta il loro papa', che se ne era innamorato... "ne hai scritto delle altre? hai pubblicato una raccolta? sai ci piacerebbe tanto regalarla al nostro papa'!". non me l'aspettavo, mi venne quasi voglia di piangere...

ma... ecco la poesia in questione - che e' in patois - e la sua traduzione in italiano, dove naturalmente perde in metrica e musicalita'... si intitola "e neet" e cioe' "nevica"

lou coumpagn dl'om ou tchantet
'sna brantchi davisin a la coo
antlou silensiou es sintet na stisi
dla nee qui coulet pion pion
an fioc asl'autrou e fora est dgio tout bionc.
y ot at paseres pla vii
ouro voudri n'autra ista
me que em piasit la nee
quant qu'y erou quiti'.
lou tchin ou beiguet al parpavoles vinir gius
quiol ou voudrit sair
me lii duvertou ma ou s'fromet
ou sat que dje dabseugn ad coumpagnii

il pettirosso canta
su un ramo vicino alla casa
nel silenzio si sente il gocciolio
della neve che si scioglie piano piano
impronte di passi per la strada
proprio io
che tanto amavo la neve
vorrei invece adesso un'altra estate
il cane guarda le grandi farfalle che scendono
certo vorrebbe uscire
gli apro la porta ma non si muove
lui sa che ho bisogno della sua compagnia

domenica 6 dicembre 2009

il leone nel giardino

Il leone nel giardino ruggisce,
guarda l'inverno coi suoi occhi di vetro,
tardivi boccioli di rosa
a fargli compagnia.
Scheletri vivi
gli alberi del bosco,
intanto che il cielo
di bianco e grigio si accende.
Finestre chiuse
sopra un un falo' di foglie estive
e il crepitio del fuoco
scalda il silenzio.

la prima delusione

La prima delusione fu - da bambino - quando i miei non rinnovarono piu' l'abbonamento a Famiglia Cristiana o a un settimanale del genere (o per lo meno smisero di comprarlo). Sulla rivista era appena iniziata una raccolta di figurine (o erano figure da ritagliare dal giornale stesso, non ricordo con esattezza) di personaggi del presepe. Dio quanto ci tenevo a fare il presepe con quei disegni!... Non fu possibile! I miei avevano un mucchio di debiti e dovevano limare dappertutto. Mi dovetti rassegnare!

sabato 5 dicembre 2009

luci di Natale

stupide le luci di Natale
confondono
invece di aiutarti in questa notte.
bello era il fioccare della neve
filtrato dalla luce dei lampioni.
ora soltanto falsita'
la' dove un tempo
era la poesia.

aspettando Natale

Babbi Natale impiccati ai balconi, luci colorate che sembra carnevale... Che nostalgia dei semplici Natali di una volta, quando mi facevo venire mal di pancia a furia di mangiare arachidi, quando Titi regolarmente mi regalava l'ananasso, quando l'aria era impregnata dell'odore di arance e mandarini appena sbucciati! Mai giochi tra i regali, ma sempre e soltanto cose utili e capi di abbigliamento e di solito, il regalo piu' bello me lo facevo da solo, comprandomi, con i pochi soldi che avevo, qualche bel disco ed un libro ogni tanto. Ai nonni ed alla zia Titi compravo qualche dolce e qualche biscotto, che poi regolarmente ero io a far fuori quando andavo da loro...
... E la novena di Natale, l'attesa, il muschio, il presepe, le cartoline!
Ecco, quella delle cartoline era la mia mania... Ne spedivo tante, ne ricevevo poche... Ora non ne scrivo piu'.

Wow...Voglio tornare bambino!

sole di mezzogiorno

piccolo mercatino di Natale. tanto freddo, pochi banchi, poca gente, tanti pensieri...
timido sole, ma ora - a mezzo giorno e poco piu' - anche il sole fa la sua pausa pranzo e si nasconde dietro alla montagna per riapparire poi per un'oretta ancora...
Freddo! Timido sole, piccolo mercatino di Natale, poca gente, pochi banchi, tanti pensieri. Qualche prodotto locale - soprattutto formaggi, marmellate - un po' di cianfrusaglia, qualche lavoro in ferro battuto...

domenica 22 novembre 2009

L'Elvira

Giornata gelida, come da previsioni!
Il bosco e' arrugginito e il cielo pieno di nuvole.
L'Elvira porta al pascolo le mucche ed il suo gruppo di capre bianche; la sento urlare sin da qui - dall'altra parte del torrente - l'Elvira, la selvaggia, quella che se ti avvicini si nasconde...
Chi sa? Forse ha ragione lei a vivere cosi'...

Nutchiou

Il 19 marzo era per lui giorno di gran festa; era infatti il suo onomastico , in realta lui chiamandosi Giuseppe! Nutchiou era una persona affabilissima e ben voluta da tutto il paese. Abitava in una piccolissima casa (praticamente una casetta di una sola stanza) all'inizio dell'abitato. Dati i suoi problemi fisici, viveva di piccoli lavori saltuari, tipo aggiustare gli ombrelli e pulire i giardini.
La disgrazia era successa quando era ancora piccolo. Un tetto aveva scaricato tutto il suo peso di neve su quel bambino che si trovava a passare li' sotto. Era tutto rotto ed anche la testa aveva avuto degli strascichi. Col tempo era tornato a camminare in modo claudicante e a parlare, ma in maniera stentata.
Comunque fosse, gli piaceva vivere e i giorni di festa grande - e tra questi il 19 marzo - si regalava un pranzo al ristorante.
Tutte le domeniche pomeriggio, invece, andava a cercare compagnia al bar, dove - per lo meno - godeva della presenza dei tarocchisti e beveva i suoi due o tre bicchieri di vino. Ricordo che sorrideva felice quando in tv vedeva la Carra' con il suo "taran taran un po' di cipria qua... taran taran un tocco qua e la' ".
Si arrabbiava solo se gli dicevi che era piu' vecchio di te. Lui era nato a fine anno, ragion per cui - secondo lui - tutti quelli che erano nati nei mesi precedenti - non importa di quale anno - erano piu' vecchi di lui, appunto in quanto nati prima.
Povero Nutchiou... uno dei tanti personaggi che ho incontrato

cielo grigio...

cielo grigio, ed anche i miei pensieri...
non ho piu' voglia di combattere in questa vecchia guerra;
battaglie che mi lasciano esausto.
sono disposto a perdonare tutto,
voglio soltanto un po' di pace
e un po' di sole tra le nuvole.
voglio pensare di essere ancora capace a innamorarmi un'altra volta
senza paura di far male.

trovarsi in mezzo a situazioni senza uscita, continuare a rimandare decisioni mai prese, non potere non amare chi mi ha dato tanto... meno male che c'e' il mio lupo bianco!

sabato 7 novembre 2009

avvisaglie di inverno

tutto tace, silenzio quasi da neve. il cielo appena velato, ma gia' grigio, intorno forme scure. tosse e ricordi di vecchi piccoli malanni, quando era bello stare a casa al caldo e coccolati. premurosa, la mamma mi ungeva il petto di viksvaporub e nella stanza si diffondeva quel gradevole profumo balsamico che non ho piu' dimenticato.

venerdì 6 novembre 2009

Ios

Vorrei l'esilio sopra un isola
fuori dal mondo e dalle rotte
di li' veder passare le navi in lontananza
e assistere al tramonto del Dio Sole.
Vorrei il sorriso di una vecchia donna
(che incontro per la strada) "kalimera",
vento nei bianchi vicoli,
cani liberi, liberi gli uomini,
semplicita', sincerita'.
Vorrei un bicchiere di vino
che mi offre una mano rugosa,
tetti di buganvillea d'estate,
d'inverno mari tempestosi.
Vorrei un silenzio ricamato di parole vere,
voci che intonano antichi canti
e dicono preghiere
e ceri accesi nei giorni tristi
ed un sirtaki danzato sulla piazza
quando per tutti e' festa.
Vorrei di sera una mano sulla spalla
"kalisphera"
racconti di vita vissuta,
guardando intorno il buio della notte,
le stelle uniche luci
e le finestre accese

Dedicata ad Ios, bellissima isola greca... che bei ricordi! (la scrissi allora, forse quattro anni fa', al mio rientro da una breve vacanza)

fuggire da se'

di recente ho letto da qualche parte questo ragionamento: passiamo meta' della nostra vita a cercare di essere diversi da quello che siamo (magari perche' non ci si piace o non ci si accetta o perche' non siamo conformi ai canoni della "moda"); poi magari diventiamo quello che volevamo e ci accorgiamo che comunque non siamo noi stessi, ma e' troppo tardi per tornare indietro.
vero, verissimo!

martedì 3 novembre 2009

il giardino di zinnie e daglie

non era un giardino, ma piuttosto un orto. in quel minuscolo fazzoletto di terra davanti alla loro casa, la nonna coltivava l'insalata, i pomodori, le zucchine. a chiazze erano seminate come delle aiuole di zinnie e lungo il perimetro crescevano delle siepi giganti di daglie. bello era vedere quel miscuglio di colori (nel verde dominavano il giallo ed il rosso). era un magico colpo d'occhio di semplicita' e gaiezza, il tutto poi con l'aggiunta dei profumi non solo dei fiori, ma anche quelli che arrivavano dalla cucina, di pietanze semplici eppure impareggiabili. dall'alto dominava il pero gigante, carico di minuscole pere che, quando cadevano, attiravano tutte le api del paese.
come era sereno il cielo durante quelle estati!

i combattenti

4 novembre. un tempo il quattro novembre era la festa dei combattenti. ricordo il ritrovo degli anziani del mio paese, reduci di guerra, che una volta l'anno si incontravano per ricordare. dopo la messa e prima del pranzo, in piazza, davanti alla lapide dei caduti, tra qualche "attenti!" e "riposo!", la fanfara attaccava l'inno del piave e tutti si commuovevano.
...e per il nonno quello era un gran giorno: ricordi, amici, chiacchiere, tarocchi e vino!

il rumore dei ricordi

il garrire dei pivi (rondoni) che nidificavano nel sottotetto della soffitta dove ci trasferivamo d'estate e che mi svegliavano al mattino con il loro grido di vita!
il martellare per affilare la falce; il nonno che batte con martello la falce appoggiata su un piccolo incudine conficcato in una pietra; e' la' al solito posto, sotto il grande pero, all'inizio del prato.
i cori, a volte magistrali a volte stonati delle vecchiette in chiesa; nei periodi di novena o di via crucis, quando da chierichetto mi scappava da ridere ogni volta che la "fermata"era vicino al banco della buona Marianin che, convinta di cantare bene, ce la metteva tutta, senza rendersi conto che invece era stonata come una campana.
il suono della banda nel giorno di festa, andavo a dormire dalla nonna che abitava vicino alla piazza del ballo e dopo aver ballato tutta la sera con le mie amichette (ero molto corteggiato), continuavo a ballare nel sogno. dormivo nel suo lettone di ottone di un tempo; povera nonna, penso che non avra' dormito molto!
e ancora il suono della banda e ancora la nonna, quando alla ricorrenza del 4 novembre si metteva a piangere nell'ascoltare la fanfara che intonava "il piave".
e il cantare degli ubriachi... certo mi metteva malinconia, ma forse era meglio che non la musica o pseudo tale che si sente arrivare a tutto volume dalle macchine di passaggio!
ecc.ecc.

il profumo dei ricordi

mi vengono in mente due profumi che non sento piu' come una volta: quello delle mele e quello del fieno.
dietro la casa dei nonni, staccata, c'era una stanzetta ("la stansioto" in patois) dove in estate veniva alloggiato "lou laurou" e cioe' il lavorante, che veniva ad aiutare i nonni per la fienagione. in autunno diventava il deposito delle mele, che vi venivano raccolte e poi sparse per terra a maturare. ah il profumo dolcissimo che mi assaliva quando entravo nella "stansioto"!...
e di fianco c'era il fienile, dove il nonno andava a fare il pisolino pomeridiano. pur essendo un uomo dolcissimo (quante volte l'ho visto con le lacrime agli occhi, cosa che ho ereditato da lui!) mi metteva un po' in soggezione e temevo di disturbarlo durante il suo sonnellino. diversamente quello era il mio regno, non solo perche' ci andavo a rovistare e trovare vecchie cose che mi affascinavano un sacco (stampe di santi e/o reali, bicchieri e tazzine in disuso, vecchie fotografie, ecc.ecc.) , ma anche perche' mi divertiva un mucchio saltare da un piano all'altro per tuffarmi nel fieno sottostante...
e sotto la "stansioto" il piccolo "croutin", dove la nonna portava a raffreddare il budino al cioccolato o alla vaniglia che tutti i giorni mi preparava, per fare in modo che mangiassi qualcosa (ero un bimbo capriccioso e viziato in quanto ad alimentazione).

pavese e ricordi


leggo pavese e mi emoziono. in alcuni tratti rivedo la mia infanzia, la semplicita' e la serenita' "nonostante" di una volta. rivedo la casa dei nonni, vecchia casa di montagna, buia perche' con una sola finestra per piano, ma pulitissima. all'ingresso, sulla destra, un ripiano di legno sul quale erano appoggiati due secchi d'acqua. non c'era l'acqua corrente in casa e quell'acqua doveva servire per la cucina e per il bere. si beveva "al mestolo". com'era bello!
e poi rivedo la nonna mentre si pettina. appoggiava lo specchio sul davanzale della finestra e si sedeva li' di fronte, cosi' vedeva contemporaneamente sia il passare della gente sia i suoi capelli, con i quali formava delle piccole trecciole che raccoglieva in una specie di chignon.
quanti ricordi!

il quaderno dei ricordi

mi piacerebbe, se avessi la costanza che non ho, iniziare un quaderno di nomi, un elenco delle persone che ho incontrato nella mia vita. ne verrebbe fuori una lunga lista di persone e personaggi, molte delle quali non ci sono piu' e con l'aiuto del ricordo e della fantasia, potrei scrivere il mio romanzo.
di fianco a qualche nome scriverei magari solo un aggettivo, per altri invece tenderei all'analisi e forse riuscirei a capire adesso cose che un tempo erano mistero.
vorrei aver registrato o quanto meno preso appunti delle cose sentite dai vecchi e invece affiorano qua e la' degli aneddoti slegati tra di loro, ma cerchero' di ricucire il tutto.
andro' al cimitero (che per me non e' mai stato un luogo di sola tristezza) e guardero' le foto sulle tombe e cerchero' di ricordare quel sentimento di rispetto e magari di timore che quelle facce mi incutevano quando ero bambino. cosi' incontrero' di nuovo lo sguardo del "podesta' " e gli occhi del "maresciallo" e cerchero' di afferrare nel vento le voci di un tempo lontano, magari ancor piu' lontano di me.

domenica 1 novembre 2009

il mio cane




il mio cane e' felice quando e' con me. sorride!!! si accuccia ai miei piedi, si mette a pancia in su, gli gratto la pancia e allora il suo sorriso diventa una risata silenziosa...
il mio cane si preoccupa quando c'e' burrasca in casa, viene da me , mi guarda, non capisco se cerca la mia eventuale protezione o mi vuol dare la sua... siamo comunque solidali! (a volte mi sento un po' cane e spero che anche lui a volte si senta un po' uomo!).
il mio cane e' triste quando mi vede partire senza di lui, si allunga col muso a terra rassegnato e mi guarda andare via...
il mio cane impazzisce quando mi vede tornare e non mi fa domande... semplicemente mi dice che e' felice!

...e ci sara' un'altra primavera...







stare in disparte

figlio di piccoli albergatori, sono abituato a guardare gli altri vivere e a fare in modo che le cose filino lisce. quante volte sono rimasto su fino a tardi solo perche' gli ospiti se la contavano, giocavano a carte o erano fuori. quante volte ho cercato di venire loro incontro, consigliando, aiutando. quante volte mi sono perso nel loro sguardo, sperando che si accorgessero di me. quante volte sono partiti senza nemmeno dirmi un grazie o regalandomi un sorriso di considerazione. quante volte non ho mangiato per paura che non ce ne fosse abbastanza per tutti o perche' non ne avevo il tempo. ecc.ecc.
e quante volte ho visto amori sbocciare e crescere ed ho visto gioia e luce in quegli occhi, quanta invidia ho provato!
mi sento un po' come il/la protagonista della splendida canzone della Piaff (tradotta magistralmente in italiano da Erbert Pagani e cantata da diversi artisti tra i quali Milva, Vanoni, Paoli). si tratta di "hotel d'un jour", in italiano "l'albergo ad ore"... e piu' o meno mi sento un po' come quel "portiere di notte" di Ruggeri.

vorrei finalmente vivere e non guardare vivere...

facebook

"facebook", la grande vetrina mediatica! che cazzata! sono stato iscritto anche io per poche settimane, poi mi sono stufato. molto meglio un blog o una normalissima chat delle tante che si trovano in giro, piu' semplici e banali se vogliamo, ma con meno pretese! "chiedo la tua amicizia" che formula cretina! mi sembra di tornare bambino "ti faccio mio amico","non ti faccio piu' amico", come dei bimbi che fanno pace e bisticciano... ma quel che piu' e' assurdo e' che ci si chiede e si da' l'amicizia e poi magari quando ci si incontra in giro non ci si saluta nemmeno o addirittura ci si evita... e poi, per carita'! troppa gente montata e con la puzza sotto il naso! finti "proletari", vestiti di stracci (firmati), che si permettono di fare i "poveri" perche' hanno le spalle coperte e che poi in realta' hanno solo l'imbarazzo della scelta sul come passare le loro vacanze ed i loro weekend e che si schifano troppo facilmente nell'affrontare la vita e la gente di tutti i giorni.
bye bye Facebook

passeggiando


foschia
di nebulosa essenza,
come un pensiero indefinito,
poi si alza il sole
e al posto del pensiero
scende un sorriso.
alberi gialli,
gracchiare di cornacchie;
ricordi
come fumo da una ciminiera.
cade una foglia,
sento la sua voce,
mi dice di una bella estate
vissuta, ma passata.
seguo il mio cane,
si ferma, mi guarda
e poi mi aspetta.

silenzio!... taci anche tu!
lascia gridare il cuore!

sabato 31 ottobre 2009

praticamente novembre

al mattino a torino...

nebbia
foglie che cadono...
eppure il sole c'e'
da qualche parte...
e non soltanto nei ricordi...

pomeriggio in montagna...

che bella la betulla, le sue foglie arancioni, la sua corteccia bianca!

sera

la nebbia e' quasi aria da bere col naso.
guardo il mio cane dormire, come fosse un bambino e intanto penso...
e mi ricordo del nonno. quando veniva mi chiedeva un rabarbaro caldo, un capillair...

oddio no! anche qui zucche vuote e illuminate ai balconi e alle finestre... a dire il vero le zucche vuote sono quelli che le hanno svuotate e stanno dentro al caldo!

venerdì 30 ottobre 2009

halloween

che stupidita', che assurdita' questa americanata... e noi scemi a correre dietro a queste mode!
a me hanno insegnato a rispettarli, a ricordali i morti e non a prenderli in giro!
come e' ridicolo sentire una nonna che dice "io per halloween faccio questo regalo a mio nipote!". non sa nemmeno pronunciare quella parola eppure... sarebbe meglio che a suo nipote regalasse i suoi ricordi, i suoi racconti di vita vissuta che gli parlasse di chi c'era e non c'e' piu'.

mercoledì 28 ottobre 2009

tutti i santi

I santi! Un tempo era il giorno del ritrovo. Tutti tornavano in paese per questa ricorrenza, ogni famiglia si ritrovava riunita. Lo si notava soprattutto al termine della processione che si teneva dopo la messa grande. Il corteo si sparpagliava nel Camposanto e i nuclei familiari si ritrovavano intorno alle rispettive tombe. Vedevi cosi' delle facce nuove, persone mai viste e venivi a sapere che Quello li' era Tizio, abitava nonsodove, faceva nonsocosa e Quella la' era Sempronia, abitava intalposto e faceva talcosa.
Per il solo fatto che si trattava di "stranieri", di paesani che non abitavano piu' in paese, agli occhi di tutti, queste persone erano considerate degli "arrivati". Si diceva che avevano fatto fortuna, si erano arricchiti, realizzati, ben sposati e/o sistemati. Quell'aura di mistero li rendeva affascinanti.

Sono passati gli anni, adesso anche io faccio parte di quella schiera di "stranieri"; dal mio paese sono dovuto scappare se volevo "respirare"!
Adesso sono dunque anche io uno che si e' apparentemente realizzato, arricchito ecc.ecc. Anche io, dunque, sono preda di sguardi e oggetto di domande. Tutto cio' mi diverte e rattrista allo stesso tempo, ora che so che l'essere partiti non vuole necessariamente dire l'essere arrivati da qualche parte (ammetto pero' che sto al gioco... e' bello per un giorno sentirsi importanti!).

... ah se invece sapessero!

domenica 25 ottobre 2009

ancora

e' capitato piu' volte che dedicassi una mia poesia a qualcuno, ma non era mai successo che invece fosse qualcuno a dedicarmi una sua poesia ed e' quello che invece e' accaduto. eccola, la trovo bellissima (e bellissima e speciale e' la persona che l'ha scritta!)

ancora
prima di domani
adesso
prima che scompari

ora tra queste mani

non so domani
cosa mi riservera'
il destino

non so domani
se avro' forza e coraggio

ancora ti stringo
adesso con forza

e rotolo con te
nell'oscurita' della notte

per perdermi

se mi cerchi
non mi perdero'

nei tuoi occhi umidi
ho letto la speranza

nei tuoi sussurri
ho sentito
l'urlo della solitudine

nei tuoi silenzi
mille domande
hanno fatto eco alle mie

rimani
ancora
un poco...

venerdì 23 ottobre 2009

Paolo

sul tram. fermata al semaforo. dei giovani giocolieri intrattengono gli automobilisti. sono bravi e simpatici. prima del verde e dopo la loro esibizione, passano tra le macchine per "raccogliere". a tutti regalano un sorriso. un sorriso ed un saluto col cappello e' anche indirizzato a noi sul tram... che bello quel sorriso, mi allarga il cuore, ma... subito dopo sento una lacrima!... e penso ad un altro sorriso, di tanto tempo fa'...
Paolo era un bel bimbo di pochi anni. Mi piaceva andarlo a prendere e portarlo a spasso. Che emozione quella volta che si addormento' appoggiando la testolina sulla mia spalla!... quella volta lo portai al circo, un povero circo che era arrivato fin lassu', dove le uniche bestie "feroci" erano un asino ed un cane. Ma ecco che arrivo' il turno del clown, che passo' davanti a noi e ci fece un largo sorriso ed un saluto... e Paolo si esalto' "ma hai visto? E' proprio noi che il pagliaccio ha salutato" .
Ah i bimbi, cosi' ingenui e facili da accontentare!
Anche sul tram un bimbo con la sua mamma. Sgrana gli occhi, guarda i giocolieri. Per lui quel viaggio e' un'avventura!
... E invece... Povero Paolo! sono quasi due anni che non c'e' piu' e ci ha messo tre anni per morire, tre anni di inutili sofferenze!... e mi stupisce e ferisce il silenzio... di lui non si parla mai, quasi a volerlo dimenticare!

domenica 18 ottobre 2009

il bello e' intorno a noi

Ala di Stura, domenica 18 ottobre, ore 10.00 .
cielo terso, le rocce piu' alte gia' con una prima spolverata di neve, colori impazziti. io ed il mio cane - legati alla catena - attraversiamo un mondo silenzioso. la piazza deserta, la vecchia chiesa, la fontana; intorno a noi un'atmosfera irreale... per terra petali di rosa che il vento della notte ha sparpagliato, come coriandoli di una festa ormai passata. qualche tovaglia colorata ancora nei dehors, per improbabili turisti...

guardarsi attorno e accorgersi che il bello e' li'... basta vederlo!

mercoledì 14 ottobre 2009

parliamoci di noi

Parliamoci di noi,
dimmi chi sei,
parlami dei tuoi sogni,
delle tue paure da bambino,
dimmi chi ti dava allora la sua mano.
Dimmi di chi erano gli occhi
dentro ai quali tuffavi i tuoi sorrisi
e di chi la voce
che sapeva calmare la tempesta.
Parliamoci di noi,
magari guadandoci negli occhi,
ma parliamoci di noi
con sincerita'...

domenica 11 ottobre 2009

il bosco

Penso che nella mia prossima vita saro' un albero, un albero o una creatura del bosco.
Il bosco e' il mio elemento, mi piacciono il muschio, la felce, le foglie morte a terra... e lo spiraglio di sole che si apre tra i rami!
Qui riesco a liberar la mente; cosi' nascosto al mondo eppure cosi' confuso alla natura!
Passeri che cinguettano tra i rami - ah se mi insegnassero a volare!...
Brontolio di un ruscello ingrossato dalla pioggia... gli avran, quell'acqua e quella furia, lavato via tutti i pensieri?!
Incontro foglie mosse dal vento... Sembrano mani che mi fanno "ciao"

ricordi di "quell'amore"

Quell'amore
che e' svanito nel nulla.
che si e' sciolto nel mare
delle cose inutili.
Chi sa se ti ricordi ancora
di quell'amore,
delle grandi parole che dicevi
e dei sogni
che accendevi in me
ed io volavo
con le tue ali
e il mondo era distante
e di lassu'
vedevo solamente un isola:
quella di quell'amore

una bella poesia/ Rabrindranath Tagore

Ho letto per caso da qualche parte questa bella poesia di Rabrindranath Tagore che trascrivo:

Non nascondere il segreto del tuo cuore, amico mio!
dillo a me, solo a me, in confidenza.
Tu che sorridi cosi' gentilmente, dimmelo piano,
il mio cuore lo ascoltera', non le mie orecchie.
La notte e' profonda, la casa e' silenziosa,
i nidi degli uccelli tacciono nel sonno.
Rivelami tra le lacrime esitanti,
tra sorrisi tremanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuore.

Che belle parole, che delicatezza, che leggerezza! Bello sarebbe sentirsi dire queste cose da un vero amico!

sabato 10 ottobre 2009

condividere... sensazioni di un giorno di ottobre

condividere, fosse anche solo un emozione, un pensiero, uno stato d'animo... le mie sensazioni di un giorno di ottobre, ad esempio:

la testa rossa delle colline
mi parla di una nuova stagione,
i boschi arrugginiti
aspettano il vento per spogliarsi.
una farfalla colorata,
ancor piu' bella adesso,
volteggia e si posa,
si posa e volteggia.
sull'albero le mele
pronte per la raccolta,
screziate ortensie
belle come un fiore finto che sembra vero,
la legna accatastata e' un nuovo muro
a scongiurar l'inverno...
... bello e' un giorno d'autunno
che vuol credersi estate!

martedì 29 settembre 2009

autunno




autunno, sole a intermittenza. ora in un cono d'ombra, seduto su una panchina, in compagnia del mio miglior amico... il mio lupo bianco... ci guardiamo attorno, consideriamo, pensiamo... sono convinto che anche lui pensa e che a volte i nostri pensieri si incontrano! boschi con le prime pennellate impressioniste, silenzio di voci, rumore di ricordi, tanti... domande senza risposta e... intanto i fili d'erba si muovono, appena mossi da un'aria leggera.

sabato 19 settembre 2009

in montagna

pioggia fine. sotto l'ombrello dei rami sento il rumore dell'acqua. mucche al pascolo, macchie nel verde con i loro sonagli. le prime chiazze d'autunno nel bosco e mele rosse appese. strati di nuvole e nebbia e - prima - per un attimo le cime piu' alte, gia' con una leggera spolverata di neve... mi sto reimpossessando del mio mondo, cammino e penso, in compagnia del mio lupo bianco!

domenica 13 settembre 2009

" = " uguale a

crokus =
= stelle rosa in un verde cielo.
nuvole =
= bianco gregge in un prato azzurro.
sogni e illusioni =
= schegge impazzite nei giorni tutti uguali.

venerdì 11 settembre 2009

giornata di sole e solitudine

in questa bella giornata di sole e solitudine, a casa dal lavoro. sotto casa il mercato, come sempre... animazione, vita, colori. il lingottino davanti, quasi elegante, in quella sua architettura industriale... vorrei non essere solo!
ascolto e riascolto musica. ho riscoperto un pezzo che a suo tempo non mi diceva nulla... un san remo di tanti anni fa'; allora l'aveva presentato riccardo fogli, io invece l'ho riscoperto su un cd della mia martini e lo trovo splendido, non solo nell'interpretazione, ma soprattutto nel testo, nel quale mi rispecchio appieno. si tratta di "in una notte cosi'"
"conosco la noi del mare intravisto dai vetri di un bar.... so tutto su questa tristezza....so bene che quando si e' soli si dice sempre qualche bugia... che poi si vorrebbe anche telefonare a un compagno di scuola..... ma voglio credere ancora, in una notte cosi',che per gente per bene e normale se vuoi, gente un po' come noi, esiste ancora un amore su questo cammino... qualcuno a cui dire 'non mi lasciare più ' ... so tutto su questa paura, ma voglio credere ancora...
Dio che canzone!

giovedì 10 settembre 2009

all'improvviso una nuvola

ed ecco
all'improvviso una nuvola...
e mi accorgo dei colori dell'autunno.
nel vento
un misto di fresco e di malinconia.
le dalie rosse, gialle ed arancioni
splendono...
per quanto ancora?...
e' bastata una nuvola
e questa estate che sembrava non finire
e' gia' passato.
un ricordo il suo tepore,
i suoi colori,
le speranze e i suoi sorrisi.
come l'amore,
l'estate e' un'illusione:
ti accende
e ti abbandona poi nel gelo.

senso di solitudine

... per tanto tempo non ci ho pensato! avevo altro a cui pensare!... ma ora che sto meglio, ecco che ritorna questo senso di solitudine!
abbiamo tutti paura della solitudine e sempre di piu' con il passare degli anni!...
poi magari incontriamo quella che potrebbe essere la persona giusta, ci illudiamo, la illudiamo e .... poi ci spaventiamo, non ci facciamo piu' trovare.
soltanto dopo rimpiangeremo di non averle dato il tempo di esprimersi... ma sara' troppo tardi!

grande fratello

nella sala d'attesa. tutti ad aspettare il nostro turno. PET; per molti e' un ennesimo controllo, per qualcuno e' la prima volta e sono magari spaventati e disorientati. controllo glicemia, poi iniezione con liquido di contrasto radioattivo... almeno un'ora ad aspettare, prima che questo entri in circolo e faccia effetto... e allora si parla, ognuno racconta la sua storia.
una ragazza giovane e carina che si e' accorta di problemi al seno, mamma da poco piu' di un anno. e' spaventata, ma nonostante tutto sorride. le hanno gia' detto che dovra' affrontare la chemioterapia, ma si fa coraggio (le auguro tutto il bene di questo mondo!) e fa coraggio anche alla sua vicina che la chemio l'ha gia' affrontata ed infatti ostenta una bella parrucca... e' una parrucchiera ed e' piu' ferita dal fatto di aver perso tutti i capelli (lei che per i capelli e con i capelli ci lavora-ironia della sorte) che non per la malattia in se'. ha gia' una certa eta' e racconta della grande delusione che ha avuto dalla sua famiglia: nel momento del bisogno tutti spariti!
io ed un'altra bella signora (che -se non fosse per il fatto che e' li' - diresti che e' la piu' sana del mondo) raccontiamo di quanto siamo invece stati fortunati nei nostri affetti. interviene una signora con un foulard che le fascia la testa. lei arriva addirittura da roma. anche lei ha avuto grosse delusioni nella parentela: un fratello che, dopo anni, si e' fatto all'improvviso vivo sperando di portarle via un bel mobile antico da lei stessa comprato e restaurato (tanto a lei non serviva piu')...e poi altre persone, magari piu' anziane, tristi, silenziose, magari rassegnate.
quanta umanita'!

p.s.
esito della PET : " non ci sono piu' tracce di malattia tumorale". Grazie Dio! Fa che sia vero e che non torni piu!

mercoledì 26 agosto 2009

piove...

piove... ed io sto qui a pensare i miei pensieri... tristi, come quasi sempre e... tutti avvolti da un velo di malinconia. piove sulla fine di una calda estate - non vedevo l'ora - ma ora che e' finita o quasi, mi accorgo di aver sprecato altro tempo, altre occasioni... e' un po' come chi vive nelle localita' di villeggiatura, che aspetta che arrivi finalmente il momento quando i turisti se ne vanno per reimpossessarsi dei suoi luoghi e della sua vita... io mi sono o mi sto reimpossessando della mia, ma... sara' poi cosi?

giovedì 20 agosto 2009

lupo bianco

perche' lupo bianco? perche' cosi' e' il mio adorato cane! credo sia un bastardino, anche se somiglia un sacco a quello che potrebbe essere un pastore svizzero. quando qualcuno mi chiede rispondo che e' un pastore rivolese e a volte ci cascano. perche' pastore rivolese? perche' l'ho preso a rivoli, quando lavoravo li'. prima gia' avevo un cane cosi' e quando mi e' morto ne ho fatto una malattia (tra l'altro mi aveva quasi salvato; andando a funghi ero caduto, avevo battuto la testa ed ero svenuto e lui era andato a cercare soccorso). subito mi ero detto "mai piu' cani". invece non ne ho potuto fare a meno e pochi giorni dopo sono andato alla ricerca addirittura di un sosia di quello precedente. destino vuole che -pochi giorni prima che l'altro morisse- andando al lavoro ho visto in un giardino un gruppo di cani come il mio che giocavano. dunque sono andato a suonare a quella casa ed ho spiegato il motivo della mia visita:" mi e' appena morto il cane. ecco la foto. somigliava ai vostri. dov'e' che li avete presi? ne vorrei un altro uguale!". risposta :"guarda, se vuoi te ne diamo uno noi, ne abbiamo una cucciolata". e cosi' e' stato. emozionante l'incontro!... quando sono entrato nel recinto dove li tenevano, tutti si sono allontanati, meno lui che mi e' corso incontro. in poche parole e' lui che ha scelto me!
ora ha otto anni e mi e' affezionatissimo. in questo periodo di difficolta' e di scarsa salute mi ha molto aiutato, anche se abbiamo dovuto limitare molto le nostre belle passeggiate di un tempo. quando sono a casa non mi abbandona un attimo e mi guarda con occhi dolcissimi. a volte mi commuove questa sua dedizione! divertente e' come si siede sulle scale (ha imparato a farlo accucciandosi al mio fianco da cucciolo): sedere sullo scalino piu' alto e le zampe anteriori due gradini piu' in giu'; quando si mette cosi' sembra una sfinge! divertente pure come scende le scale quando e' con me; pur di rimanere al mio fianco e per rallentare la discesa, infila la coda, come per tenersi, tra i ferri della ringhiera. una scena da film e' stata qualche giorno fa', a ferragosto. dunque... ferragosto... festa del paese: banda, processione, balli, fuochi d'artificio (lui ne ha una gran paura e dunque gli sono stato vicino grattandogli la testa tutto il tempo). la tradizione vuole che la festa venga portata in tutto il paese. la banda ed i "priori" (le coppie di giovani che la organizzano) si spostano in tutte le frazioni, visitando locali pubblici e ville e portando un po' di musica e di allegria. credo di essere un bravo ballerino e gli altri anni non perdevo un ballo, quando capitavano dalle mie parti. quest'anno, pero, dato i miei problemi di salute, proprio non me la sentivo, temevo di finire per terra, ma... ad un certo punto mia madre mi ha detto "dai, facciamo almeno questo valzer!". quando la gente intorno ci ha visti "prendere il largo" si e' fatto il vuoto... solo noi a ballare e tutti gli altri a guardare. ma ecco che arriva bill che - temendo di perdermi - si precipita in mezzo alla pista (terrazzo) e si piazza li', seguendo incuriosito i nostri volteggi ... tutti hanno riso, ma era un ridere di tenerezza!
ecco il perche' del lupo bianco... eccovi bill! il mio lupo bianco

mercoledì 19 agosto 2009

notte insonne e il rumore del silenzio

notte insonne. caldo. una sirena impazzita di qualche allarme, che suona a lunghe intermittenze. un gruppetto di ragazzi sadamericani si ferma nello slargo illuminato sotto casa e - sentendosi autorizzati dal casino che c'e' gia'- aggiunge al rumore il suono della loro musica allegra proveniente dall'altoparlante a tutto volume della loro macchina... e ballano. tra un po' arriveranno i "marocchini" che, molto piu' silenziosamente, cominceranno a montare i banchi del mercato. ci provo, ma non riesco a dormire...

hai mai sentito tu
il rumore del silenzio?
la voce della pioggia?
il suono del tempo che passa?
nel silenzio sento la voce del passato:
nenie di rosari
che non capivo le parole
eppure mi sapevano calmare,
cori ubriachi di voci intrecciate
impastate del vino dei giorni di festa,
il brusio di una radio
con le pile scariche
che solo serviva a compagnia.
parole a volte miste a lacrime,
di tanto in tanto ad un sorriso.
... queste ed altre cose
sento nel silenzio,
ma non la Sua voce...
nemmeno nei sogni
Lei mi viene a parlare!...

un sorriso

come la pioggia fine
che entra piano nella terra
e fa rinascere il verde
e fa rinascere i fiori...
come la pioggia fine,
cosi' e' un sorriso!

inizio a raccontare...

sono nuovo a questo blog e abbastanza nuovo a questo mondo informatico, ho pero' tanta voglia e bisogno di parlare e raccontare e forse questo e' il miglior mezzo per farlo. mi sono speso reso conto nei momenti difficili dell'importanza di avere qualcuno vicino con cui condividere anche solo a parole i pensieri e le sensazioni del caso; a volte, anzi spesso, questo qualcuno non c'era, oppure semplicemente non volevo coinvolgere altri nelle mie paranoie e allora ho imparato che anche solo un pezzo di carta a cui affidare il tutto e' importante! succede ed e' successo che mettendo giu' " nero su bianco " anche i problemi piu' neri sembrano meno neri e comunque riesci ad individuarli maggiormente. con questo mio blog spero anche di essere utile a qualcuno che magari, come me, ha attraversato ed attraversa dei periodi particolari.

dunque.... incominciamo!

oggi e' un giorno particolare, e' in qualche modo un anniversario! esattamente un anno fa' venivo a conoscenza di essere gravemente malato: un linfoma di cellule di tipo T (non so se si dice veramente cosi'...) e in piu' delle grave complicazioni virali che mai mi sarei immaginato! mi e' cascato all'improvviso il mondo addosso; prospettive di vita breve (qualcuno mi disse sei mesi) salvo azzeccare la giusta cura... dunque chemio terapia, con tutti gli annessi e connessi e senza mai far vedere la mia disperazione! ... devo ammettere che in questi mesi ho avuto l'aiuto di tante persone: amici, conoscenti,colleghi... tutti mi sono stati molto vicini anche se lontani. in molti hanno pregato per me (e non importa a quale Dio), me lo dicevano e sono sicuro che lo facevano veramente perche' sentivo nell'aria come delle vibrazioni, come un qualcosa che mi dava forza e coraggio. questo e' stato un anno tremendo, ma ora il peggio e' momentaneamente passato. non e' comunque stato un anno inutile, mi e' servito molto per riflettere, pensare, leggere, perdonare e soprattutto ho ritrovato la fede che in qualche modo stavo perdendo... non sono mai stato e non sono un bigotto (anche se da bambino c'e' stato il periodo che volevo farmi prete, ma forse era piu' un fascino da "cerimonia" che non altro), ora pero' non mi vergogno a dire che prego, a modo mio, ma prego e cerco in qualche modo di parlare con il signore. insomma... dopo il buio ho ritrovato la luce... spero duri!

riepilogo:
e' passato un anno, un anno ad oggi, da quando so. un anno fa' sapevo la sentenza. ero spaventato e frastornato e non volevo coinvolgere nessunaltro in questo mio dolore. e' passato un anno, non va ancora bene (anche se meglio), forse non lo andra' mai, pero' nonostante tutto e grazie al cielo ho piu' voglia di vivere di prima!