giovedì 16 agosto 2012

ricordi - gocce di resina

sul retro copertina di un libro di Mauro Corona (GOCCE DI RESINA) ho letto questo bellissimo pensiero:

"la resina e' il prodotto di un dolore, una lacrima che cola dall'albero ferito.
gocce dorate, gialle come miele, che non scappano via, non fuggono come l'acqua, non abbandonano l'albero. rimangono incollate al tronco, per tenergli compagnia, per aiutarlo a resistere, a crescere ancora.
i ricordi sono gocce di resina che sgorgano dalle ferite della vita."

c'era una volta un campo da bocce...

c'era una volta un campo da bocce che ora e' diventato prato... gli altri anni c'era da diserbare, quest'anno, invece, all'erba naturale si e' aggiunta quella seminata e il campo e' diventato un bellissimo prato, spesso affollato di gente che preferisce  prendere l'aperitivo sull'erba anziche' sul terrazzo o al bar.
a bocce non ci giocava piu' nessuno e dunque.... (e non importa che sulla STAMPA di qualche mese fa' c'era un articolo che diceva che in America sta tornando di moda il gioco delle bocce).
quanto ho odiato quel campo in passato! da ragazzo i miei pomeriggi d'estate erano impegnati a servire i numerosissimi giocatori che tutti i giorni organizzavano dei rumorosi tornei che cominciavano alle due del pomeriggio e terminavano a notte inoltrata... e io che avrei voluto provare a fare la vita del ragazzo normale insieme ai miei coetanei o al massimo starmene tranquillo a leggere o ascoltare musica e invece...
e del resto - io che sono sempre stato negato in tutti gli sport - non capivo cosa ci fosse di bello a stare tutto il giorno nella polvere e sotto il sole  a tirare queste palle di metallo... mi avevano anche obbligato a fare qualche partita, ma l'unico risultato era quello di far perdere il mio SOCIOU e di farlo incazzare...
quindi da quest'anno una macchia di verde in piu' in mezzo al verde....

c'era una volta un "orinatoio" che ora e' diventato una nicchia per fiori....



   

balconi fioriti


nuvole





mesost


qui so se n'autr'an
s'ren ancou' ensembiou
o se un di dui
ou s'rot pe dgio' parti'
e qui qou s'rot a alasrint preuma
ad nous autri dui

lou falo', li coulp
e a'dmon la musica,
la pourcisioun, lou bal,
da sempre est pareil
e forse sempre e s'rot,
ma tutii y an e mo smi't sempre che sei't l'ultim;
qui so se envece y aurot encoura d'autri bot,
anche par nous autri
d'autri mesost






chi sa se un altr'anno saremo ancora insieme o se uno dei due sara' gia' partito e chi sara quello di noi due ad andarsene per primo.
il falo', i fuochi e domani la banda, la processione, il ballo, da sempre e' cosi' e forse lo sara' per sempre, ma tutti gli anni mi sembra sempre che sia l'ultimo; chi sa se invece ci saranno ancora altre volte, altri ferragosto anche per noi...

sabato 11 agosto 2012

un giorno dopo l'altro

giorni tutti uguali, salvo incidenti... la mia vita e' ormai diventata come un CD che metti e rimetti; alla fine non solo conosci tutte le canzoni, ma addirittura sai benissimo gli attacchi del pezzo successivo quando ne finisce uno e sta per cominciarne un altro... proprio come la raccolta della Berti che metto su tutte le mattine per una buona mezzoretta prima di uscire per andare in ufficio; e' diventato il mio mantra e mi aiuta a cominciare la giornata con un minimo di positivita' e dolcezza, come e piu' del NAM MYOHO RENGHE KIO o di una preghiera, che comunque recito tutti i giorni... e prima di uscire guardo la foto di Orietta sulla copertina e le dico "anche oggi grazie".
... e poi arrivano i week end.... e crolla tutto quel niente che c'e' crollare......
sempre piu mi riconosco nel capolavoro di Tenco "un giorno dopo l'altro"....

martedì 7 agosto 2012

mia madre

mia madre, abituata sempre a servire; mia madre, che se non ha il grembiule addosso non si sente a posto... per lei il grembiule e' contemporaneamente un vanto e un segno di deferenza; mia madre che, se definisce una Signora con il termine "la panatera" (la panettiera), non lo fa per disistima, ma al contrario per indicare con gran rispetto quella che fa bene il pane e che magari con sacrificio ha messo su una fiorente attivita' (e non importa se poi l'altra - ormai arricchita - si sente offesa per essere cosi' chiamata); mia madre, abituata sempre a servire e che vorrebbe servire ancora...
non le somiglio in questo; anche io continuo a servire gli altri e a preoccuparmi per gli altri, ma vorrei solo piu' servire me stesso!