domenica 31 ottobre 2010

Bill il cocker


il primo della serie dei Bill fu un cocker, un bellissimo esemplare marrone regalatoci da un amico di famiglia che aveva un allevamento. era un cane molto simpatico e rumoroso, nel senso che gli piaceva molto abbaiare. ricordo ad esempio quando mi vedeva tornare a casa, soprattutto nel periodo che ero a militare... forse perche' voleva dimostrarmi la sua gioia nel rivedermi non smetteva piu' di far casino, neanche avesse voluto annunciare al mondo il mio ritorno.
essendo il cocker un cane da caccia, anche lui aveva la caccia nel sangue... quante galline dei vicini ha fatto fuori! non sapevamo piu' come fare; a nulla servivano le sgridate e nemmeno le botte, il giorno dopo era di nuovo ora. allora un amico veterinario e "psicologo" per cani ci consiglio' un trucco. avremmo dovuto comprare anche noi una gallina, metterla in un sacco insieme al cane e far rotolare il sacco giu' da una discesa. la gallina sarebbe sicuramente morta e il cane si sarebbe spaventato talmente tanto che non ne avrebbe piu' voluto sapere di pennuti...
e infatti comprammo una gallina, ma il fatto e' che ci affezionammo anche a questa e non avemmo il coraggio di farle quello scherzo.
risultato: Bill divenne amico della gallina di casa, si lasciava quasi beccare sul muso; a lei non diceva nulla, ma continuo' ad imperversare sulle galline di vicini!
ho un grande rimpianto nei confronti di questo Bill, quello di averlo lasciato morire da solo.
era vecchio e non ce la faceva piu'. chiamammo il veterinario per sopprimerlo... soprattutto in quei momenti avrei dovuto stare vicino a lui, accarezzarlo, tenergli una zampa, rendergli dolce il passaggio... invece me ne andai a lavorare lasciando quel compito a mio fratello... certo, ricordo che quel mattino lo salutai e lo accarezzai sapendo che sarebbe stata l'ultima volta, ma non e' la stessa cosa!
perdonami Bill, ma spero un giorno di ritrovarti, tu e tutte le altre creature che ti hanno preceduto e seguito!

domenica 10 ottobre 2010

diamoci del LEI

questa mania di darsi del TU!... sara' che vogliamo fare tutti gli americani... la' infatti ci si da' del "you", ma you significa anche VOI e non necessariamente TU.
a me comunque questa moda non e' mai piaciuta... ora un po' meno, perche' ho cercato di abituarmi, ma riuscivo a dare del LEI anche ai bambini...
comunque trovo assurdo e falso il tutto... grandi capi che danno e si fanno dare del TU dai propri dipendenti, personaggi importanti, magari politici, che fingono in questo modo di essere piu' alla portata del "popolo"... per poi lasciarli tutti nella M al momento opportuno...
ma torniamo ad un sano LEI che e' meglio! manteniamo le giuste distanze, che tanto ci sono, siamo piu' realisti e - soprattutto - non illudiamo nessuno!

venerdì 8 ottobre 2010

giovedì 7 ottobre 2010

il treno della scuola


eravamo quattro o cinque...tutte le mattine sveglia alla 5.45 e alle 6.15 appuntamento in piazza, dove il taxi ci aspettava per portarci a Ceres, alla stazione... qui si saliva sul trenino... all'inizio era un treno tipo far west, vecchie carrozze sgangherate, vetri traballanti, in inverno troppo calde se con il riscaldamento acceso, troppo fredde se con riscaldamento spento (piu' avanti sono arrivate le nuove littorine). a volte a Germagnano si doveva cambiare di carrozza, ma poi - stazione dopo stazione - si arrivava finalmente a Cirie'. il treno, all'inizio semivuoto, arrivava qui stracolmo di studenti rumorosi che scendevano e si dirigevano alle varie scuole.
alla partenza eravamo tutti intontiti ed assonnati, ma strada facendo ci si scioglieva sempre di piu'; chi ripassava la lezione, chi chiacchierava, chi scherzava... non sempre nelle gallerie veniva accesa la luce e quando si rimaneva al buio, tipico era lo scherzo della "risata sadica": Marina si esibiva in una sonora risata che lasciava di solito interdetti e a volte sconcertati tutti gli ignari presenti.
... e magari a volte si arrivava davanti al cancello e qui c'era il picchetto... sciopero! come li mandavo al diavolo! io che mi ero fatto la levataccia e 40 km per niente!... mettevo le pive nel sacco e facevo dietro-front... ma non c'erano subito altri mezzi per fare la strada verso casa e allora imparai a fare l'autostop... e quello fu comunque un metodo per cercare di socializzare, io che ero un orso muto e timido... mi dicevo "non e' educato stare in silenzio" e allora mi imposi di parlare, di dire qualcosa, anche solo fosse sul tempo...

... ah che belli gli anni della scuola...anni duri, difficili, si'... ma belli... e comunque con tanta speranza davanti!

verso l'una finivano le lezioni. di nuovo treno, taxi e a casa intorno alle 14.30... e poi bisognava studiare...

martedì 5 ottobre 2010

le frazioni 6 il Cresto




Il Cresto, con la sua strettoia, oltretutto in curva... ogni tanto un camion o un pullman portavano via un balcone

lunedì 4 ottobre 2010

pioggia



lo scroscio della pioggia, come parole versate dal cielo...
nemmeno il cane ha voglia di uscire e si rifugia nella mia compagnia...
di tanto in tanto il BANG di qualche riccio di castagna che si stacca e sbatte sulla "toppia" dietro casa...

la torta


non ho molti ricordi di quel giorno, se non la torta...
di sicuro era un giorno di pioggia, dal momento che dalle foto di circostanza si vede che ho il vestito bagnato (naturalmente abito serio e grigio, come piaceva a mia madre).
dopo la cerimonia, come era tradizione allora, una tazza di cioccolata calda offerta dalle suore dell'asilo e dopo la cioccolata a casa...
allora non si usava ancora la messinscena dei nostri giorni: regali, inviti, banchetto...
ad ogni modo il giorno della mia prima comunione fu uno dei piu' tristi...
era di domenica e i miei avevano da fare, non potevano certo badare a me!
credo che l'unico regalo fu, appunto, una torta, che mi fu donata dalla zia Titi (poverina, anche lei pero' indaffarata a servire i clienti... del resto era una dipendente). l'aveva commissionata da Maronero ed era alla crema di nocciola.
... ecco, il mio banchetto della prima comunione fu una grande fetta di quella torta, mangiata da solo, seduto (o forse in piedi) davanti allo specchio nel corridoio, vicino al telefono...

sabato 2 ottobre 2010

la discesa dagli alpeggi

...salendo, incontro mandrie che scendono dagli alpeggi. il frastuono dei loro campanacci, l'addobbo particolare di alcune mucche magari vincitrici di concorsi ed esposizioni (coccarde, nastrini, ghirlande), l'indaffararsi ed il vociare dei margari che con le loro numerose famiglie precedono e seguono (in particolare alcuni bambini che si sentono cosi' gia' grandi ed importanti)... tutto questo maschera una grande cappa di malinconia!
... e' l'autunno... e poi sara' l'inverno!

... e qui la nebbia!

faccio il solito giro. il cane abbaia, due caprioli scappano...