mercoledì 30 giugno 2010

vita di paese




il guardiano dell'albergo





il mio compagno di vacanza, nonché "il guardiano dell'albergo"

senza esito


Lo scorso anno scrissi la lettera sotto riportata al Comune di Ala di Stura. Ad oggi non ho avuto risposta e soprattutto non c'e' stata soluzione alcuna al problema... Mi sa che scriverò a qualcun'altro, magari più su...

Gentili Signori,
pur non avendo più voce in capitolo - non essendo più residente ad Ala - sono qui per farVi presente uno o più aspetti che a me stanno molto a cuore; del resto Ala è pur sempre il mio paese!
Mi riferisco ad alcuni particolari - volendo - ad alcune piccolezze, che però denotano lo stato delle cose e danno una bruttissima immagine di trascuratezza al paese. Passi il fatto di aver permesso l'apertura di aree di deposito in punti che prima erano tra i più belli paesaggisticamente, sorvoliamo sulla impraticabilità di alcuni antichi e suggestivi sentieri (magari anche vicini alle case) pieni di ortiche ed erbacce, ma la manutenzione delle strade - comunali o provinciali che siano - che passano nel paese, è per me una irrinunciabile priorità.
Vedere da mesi la ringhiera della strada del Villar (io non posso muovermi molto, ma mi dicono che anche in altre parti del paese - vedi ponte vicino alla pizzeria - è la stessa cosa) non solo arrugginita, ma in alcuni punti anche staccata e pericolante, mi fa quasi gridare allo scandalo e alla vergogna; oltre tutto è anche molto pericoloso per vecchietti e bambini (io stesso - dato i miei recenti problemi di salute - percorrendo quella strada, ho avuto bisogno di un appoggio ed in quel momento non ho potuto trovarlo).
Con questa mia, io non voglio criticare nessuno e mi rendo perfettamente conto che non è facile gestire la cosa pubblica e nemmeno rivestire certi ruoli (nel mio piccolo è capitato anche a me e spesso mi sono semplicemente sentito un burattino, non mosso, ma legato da fili che arrivavano dall'alto, una piccola rotella di un grande ingranaggio). Penso, però, che tra i i compiti di un amministratore pubblico ci sia anche quello di fare e quando il fare non è possibile, di rivolgersi con insistenza a chi di dovere e -se è il caso - di battere i pugni... ed è quello che Vi chiedo di fare!
Vi chiedo scusa per questa mia specie di sfogo, ma non è bello incontrare a Torino villeggianti di un tempo che - avendo fatto una scappata domenicale ad Ala - mi dicono "non è proprio cambiano niente!"... (io pensavo volessero dire in positivo e invece viene fuori il discorso delle ringhiere di cui sopra, del pericolo e dell'immagine di trascuratezza); non e' bello, insomma, sentir parlar male del proprio paese!
Con saluti

paese mio che stai sulla collina...







paese mio che stai sulla collina
disteso come un vecchio addormentato
la noia, l'abbandono, il niente
sono la tua malattia
paese mio ti lascio io vado via.

gli amici miei sono quasi tutti via
e gli altri partiranno dopo me,
peccato perchè stavo bene
in loro compagnia,
ma tutto passa, tutto se ne va.

... purtroppo non posso fare mia la terza strofa...

vecchie case

un campanile rosa antico,
tetti di pietra tutto intorno.
un cielo azzurro come due occhi azzurri...
e mi perdo nello sguardo di quegli occhi.
grilli che ancora cantano,
una nevicata di foglie a spasso nel vento,
il rumore dei miei passi;
a terra ricci di castagna e foglie morte.
ora un ruscello e la sua fresca voce.
una radura, baite di un tempo -
non usano parole per parlare -
per loro parlano le crepe dentro ai muri.
... ecco, dal campanile un suono di campane.


"safari" fotografico









... guardarsi intorno, fermare il tempo e ... condividere!

camminando...








camminando, sia in paese che per prati e boschi, si incontrano tantissimi piloni votivi. purtroppo sono quasi tutti in cattivo stato ed e' un vero peccato! sarebbe bello poterli recuperare e riportare ad uno stato dignitoso e non solo per un fattore estetico, ma anche e soprattutto per rispetto nei confronti di chi per un motivo o per l'altro li fece costruire, indipendentemente dal credere o meno.
un angolo veramente suggestivo e' quello appunto detto dei "Tre Piloni", una radura -quasi di fronte a Martassina - dove appunto tre piloni si guardano l'un l'altro, divisi da un piccolissimo ruscelletto che procede lentamente a zig zag tra cespugli di mirtilli e rododendri, rare orchidee e lilium selvatici. qui e' magico chiudere gli occhi e ascoltare i rumori della natura, il mormorio dell'acqua, il cinguettio dei passeri... e lasciare andare i propri pensieri...
... e le chiesette, quante! ogni frazione ne ha una (spesso addirittura c'e' una chiesetta in qualche gruppo di baite). quando volevo farmi prete sapevo il nome di tutti i santi ai quali erano dedicate (al Villar la Madonna della Neve, San Rocco al Prussello Sotto, la cappella della Santa Croce e quella di San Giuseppe, Santa Maddalena al Pian del Tetto, San Grato al Pian Soletti, alla Canova Sant'Antonio e San Carlo alla Corbassera... e poi ancora San Sebastiano alle baite di Chiottero e San Vito al Pian Bel Fe', San Bartolomeo al Cresto e San Michele a Martassina... ma chi sa quante ne ho dimenticate!)

fragole e fragoline


... e passeggiando si raccoglievano - a seconda della stagione - fragoline di bosco, mirtilli, more, lamponi e se capitava, qualche fungo.
... ma, a proposito di fragoline, ricordo che una famiglia di coltivatori della pianura venne un anno (ma non ricordo quando, probabilmente verso fine anni '60) a metter su una piantagione di vere fragole. lo fece sotto la Piana Vi', nel tratto tra l'attuale villa Rosso e la casa di Einaudi (il villino che aveva ospitato il primo presidente della repubblica, anche lui villeggiante alese ai vecchi tempi).
evidentemente l'esperienza non ebbe la resa desiderata. si ripete' forse per due anni consecutivi e poi fu abbandonata. per alcuni anni pero' le fragole continuarono a crescere e per noi bambini era una cuccagna!

passeggiate nel verde










quando ero bambino mi piaceva fare da guida turistica. portavo a spasso per prati e boschi i clienti ospiti dei miei. quante volte la meta e' stata Pian Bel Fe' alla baita di Peru a mangiare la panna montata con i mirtilli o il cioccolato! e poi si proseguiva per Rocca di Nona, da dove si aveva una visuale dall'alto su tutto il paese...
... ma mi piaceva molto andare anche verso Pian Airal, al pilone votivo di fronte al Cresto. per arrivarci si doveva attraversare il Rio del Lusignetto e l'attraversamento avveniva su due ponti in legno successivi solo intervallati da un masso; quello era per me un punto molto suggestivo, quasi esotico...
... oppure si andava sull'altro versante (d'l'andret). prima la Lombarda, poi Chiottero, poi Piano Attia; tutti gruppi di baite allora ancora abitati ed ora quasi tutti cadenti.
per la mia paura di vipere io preferivo andare "d'l'anvers", versante meno soleggiato e p umido, ma in realtà andavo un po' di qua un po di la'

martedì 29 giugno 2010

le ville degli "sgnouri"








quante belle ville al mio paese! alcune di inizio secolo, magari con un qualcosa di liberty, altre p recenti; alcune viste da sempre con un timore quasi reverenziale (io la nobiltà l'ho sempre e solo vista con il cannocchiale e forse nemmeno, magari ne sentivo parlare...), altre legate a ricordi...

in particolare quella che era villa Chazalettes (ora Vietti). il nonno ne curava il parco ed io ero spesso con lui... quante rose allora e quanti bei cespugli di strane piante... e le altissime conifere - che ancora ci sono - di quella rara qualità che fa delle belle pigne tonde che tutti gli anni a Natale andavo a raccogliere per farne degli oggetti a tema... e l'enorme faggio rosso tra i cui rami mi nascondevo senza essere mai trovato quando giocavo a guardie e ladri...

la Crestolina, invece, fa parte da sempre di quei territori "inaccessibili"... allora invidiavo Renato che, in quanto amico di famiglia dell'avvocato proprietario (i miei non avevano amici, tuttalpiu' dei conoscenti, ma erano tutti operai, impiegati, commercianti), ogni tanto diceva di andarci a giocare con i figli. arroccata sul precipizio del Cresto, con quelle grandi vetrate nel vuoto, aveva ed ha un suo fascino misterioso!

che dire poi di villa Poma - per me off limits - con quell'aria quasi da castello incantato e che anche di recente ha vista come ospiti personaggi famosi (tra gli ultimi il giornalista Gervaso).

e poi ancora villa (ora) Bertone, Ferrero, Ottolenghi, Pepino,la Più recente ma bella villa Rosso, il gruppo di ville dei Rebaudengo, ecc.ecc.

san pietro e paolo


festa grande un tempo!... e ricordo che in questi giorni c'era sempre un vento particolare, il vento di San Pietro per l'appunto!

oggi sarebbe anche l'onomastico di Paolo... povero Paolo, due anni fa', proprio il giorno del suo onomastico fu il giorno del suo funerale!... ricordo il corteo appena uscito dalla chiesa, mentre ci si avviava verso il cimitero... all'improvviso fummo assaliti da una voce allegra e stonata che proveniva da un karaoke di una festa di matrimonio che si stava tenendo al grand hotel... ma la cosa non ci disturbo p di tanto, del resto cosi' e' la vita! c'e' chi ride e c'e' chi piange; c'e' un ragazzo di 26 anni che muore dopo indescrivibili sofferenze, ma per fortuna c'e' anche chi si sposa... tanti auguri!

Paoletto... lo portavo a spasso e stava volentieri con me... un tempo piacevo ai bimbi ed i bimbi mi piacevano...

... e lungo la Stura - quasi sotto Martassina - c'e' questa casa (forse una baita o un mulino, da sempre disabitata) che io dicevo a Paolo di essere la casa della strega... chi sa se ci ha mai creduto?