domenica 30 gennaio 2011

quelli che...





quelli che... quando non dicono si', all'extracomunitario che vuol lavarti i vetri della macchina rispondono "NO GRAZIE".
quelli che... quando leggono un libro non riescono a finirlo se la storia si fa troppo triste e che magari hanno gli occhi rossi quando escono da una sala cinematografica.
quelli che... non riescono e non vogliono mercanteggiare e che detestano coloro che lo fanno, soprattutto quando si tratta di "ricconi".
quelli che... pensano "abbassiamo i toni, ridimensioniamo"...
quelli che... cercano di lasciare tutto in ordine per non dar troppo da fare alla donna dell pulizie.
quelli che... sperano di non danneggiare quello che gli altri hanno fatto.

ecco.... io sono tra quelli!

sabato 22 gennaio 2011

effetti personali (1988)

avevo appena letto "effetti personali" della Francesca Duranti. una donna in crisi che - proprio perche' in crisi - decide di fare una pazzia che possa magari ridare un senso alla sua vita: decide di partire per un paese straniero del quale non conosce nemmeno la lingua, tutto nella speranza di incontrare e conoscere uno scrittore del quale lei ha letto tutto. e' uno scrittore dell'est, potrebbe anche non esistere ed essere solo tutto una montatura di propaganda politica, ma lei si butta in questa avventura...
tornavo dal mare - dall'Adriatico - ed ero in crisi anche io. mi dissi "ma come... questa non tentenna davanti alla prospettiva di un paese straniero e di una lingua che non e' la sua e che non conosce ed io mi blocco davanti al primo ostacolo!"... decisi anche io di fare piu' o meno come la protagonista di quel libro e di tentare di conoscere un personaggio per me mitico: Orietta Berti.
credevo di conoscere tutto di lei e mi fermai a Cavriago. girai per tutta la cittadina cercando una casa che potesse essere la sua, ma niente. non osavo domandare a nessuno, ma alla fine - spacciandomi per un giornalista - chiesi ad una vecchietta "ma e' qui che abita Orietta"... e lei mi disse "e no... Orietta e' nata qui, ma era povera... poi si e' sposata ed e' andata ad abitare a Montecchio!". allora andai a Montecchio e qui fui piu' fortunato... la prima persona che vidi fu di nuovo una vecchietta e subito le chiesi informazioni... e lei mi indico': non era poi nemmeno tanto distante, 5 minuti a piedi! wow stavo per farcela! sulla mia strada avrei voluto trovare un fioraio, sarei arrivato la' con un mazzo di fiori, magari di rose... e invece niente... pazienza! mi sarebbe piaciuto arrivare sotto la sua finestra e annunciarmi cantando a squarcia gola "io tu e le rose" e stavo quasi per farlo quando affacciato alla finestra di quella che finalmente era la casa giusta vidi un ragazzo... era Otis, il figlio piu' giovane di Orietta.

Orietta non la incontrai e nemmeno l'ho mai incontrata (era settembre, ancora periodo di feste e serate e lei era via), ma Otis fu molto gentile, mi diede l'indirizzo preciso ed il telefono e soprattutto gli lasciai i miei dati.... e infatti Orietta mi scrisse... e da allora e' cominciata una saltuaria corrispondenza postale tra di noi.
lei e' stata una delle pochissime persone alle quali scrissi in occasione della scoperta della mia malattia e a cui mandai una mia poesia relativa a quella circostanza, versi che purtroppo non ho conservato, ma che penso fossero parecchio indicativi sul mio terribile stato d'animo del momento... chi sa se li avra' conservati?!

sabato 15 gennaio 2011

i sogni... degli altri

mi hanno sempre imposto dei sogni ed io ho cercato di adeguarmi. spesso ho tentato di aiutare gli altri a realizzarli questi sogni, magari senza riuscirci... i miei sogni invece io non li ho mai imposti a nessuno e forse e' anche per questo che sono rimasti tali, anzi, si sono ormai quasi tutti "sgretolati".
i sogni... come le palline colorate dell'albero di natale... finti frutti appesi ai rami...

canzoni 5

"ho preso la chitarra/e suono per te/il tempo di imparare/non l'ho e non so suonare/ma suono per te"

questo piacevole tepore di sole invernale mi ricorda una domenica di tanti anni fa'. era anche quella una bella giornata di sole e c'era pieno di gente. la sera prima c'era stata la serata finale del festival di san remo ed io ero ancora elettrizzato da quell'avvenimento che quasi vivevo in prima persona. la gente sul terrazzo prendeva il sole e qualcuno gia' canticchiava quella bella canzone (Nicola di Bari e i Ricchi e Poveri; secondi classificati nel 1970).

"la senti questa voce/chi canta e' il mio cuore/amore amore amore/ho voglia di morire/non chiedo di piu'"

giovedì 6 gennaio 2011

l'Epifania

... e alla fine della messa grande, ai piedi della scalinata della chiesa, sui loro maestosi cammelli - normalissimi muli da montagna - c'erano i Re Magi ad aspettare... erano affascinanti cosi' conciati; in particolare mi incuriosiva o forse spaventava quello nero...
... poi tutti al Gran Bar per la Befana Alpina, dove a tutti i bambini del paese veniva dato un dono.
quanto alla Befana d'ordinanza non mi portava mai grandi regali; di solito si trattava di dolci vari.
solo una volta ricordo di aver trovato nel camino dei nonni una nuova slitta di legno (non era ancora il tempo dei bob rossi di plastica).
... ma l'Epifania era anche l'ultimo giorno di vacanza; l'albergo si svuotava, da quel giorno di nuovo solo e l'indomani si tornava a scuola... meno male che quella sera c'era la finale di Canzonissima ad incantarmi!

sabato 1 gennaio 2011

mezzanotte

la prima persona che ho abbracciato allo scoccare della mezzanotte e' stato il mio lupo bianco. era li' che mi guardava spaventato per i botti e per lo stupido clamore - i suoi occhioni dolci - mi sono chinato a fargli le coccole e a consolarlo.... chi sa se tra un anno saremo ancora insieme?
subito dopo un bacio a mia madre, ma come al solito con la paura di essere troppo tenero... mio fratello invece no, in quel momento era sparito dalla circolazione!
qualche fredda stretta di mano e un "auguri" stentato con il personale e con i clienti...
tutto qua... e' cominciato il 2011!