17 dicembre 1905... Domani sarebbe il suo compleanno! Sulina, per me e mio fratello Titi, zia acquisita di mia madre. Insieme alla mia nonna materna (Nena) e' stata per me una seconda madre. In effetti, per lei che era da sola, ero come un figlio. Quanti vizi!... libri di fiabe illustrate quando veniva a prendermi all'asilo, soldini con i quali mi compravo dischi (i mitici 45 giri), la cioccolata calda o lo zabajone con il vino o le frittelle di mele a merenda, la mia prima macchina fotografica (una piccola agfa) come premio per l'esame di terza media, un orologio d'oro (che poi di oro non aveva nulla) e cioe' una patacca che si era presa da un "marocchino"... E la torta che mi fece fare da Michel d'Gnasi in occasione della mia prima comunione e che mi dovetti accontentare di gustare da solo, in piedi davanti allo specchio nel corridoio (era un giorno di trambusto e i miei non potevano certo badare a me, del resto erano altri tempi e non si usavano ancora tutte quelle "cazzate" di adesso)...Fino a quando e' stata bene era il ritratto della salute; grassottella, viso tondo e sorridente, sempre allegra. E' stata lei ad insegnarmi a ballare. Ricordo, a volte, lei lavava i piatti ed io li asciugavo e intanto cantavamo insieme... lei vecchie canzoni (Creola/La miniera/Il tango delle capinere), io le canzoni di allora, soprattutto quelle della Berti... E le piaceva sentirmi cantare e le piaceva guardarmi ballare... Sono sicuro che sognava per me i miei stessi sogni! (le ho dedicato una canzone "Se diventassi qualcuno", che sembra una canzone d'amore e invece...). E faceva spesso da paciere... quante volte mi ha difeso, quante volte - come tra incudine e martello - si e'messa in mezzo e mi ha evitato le botte dei miei. Piu' povera che ricca, le piaceva comunque un certo decoro ed era buona cliente di "Tutto si regala"... ricordo una bellissima camicia a fiore provenzale arancione su fondo verde che mi regalo', comprandola appunto a quel banco. Ho dei rimpianti, le ho voluto bene, ma avrei dovuto fare di piu'... Ma dei rimpianti e rimorsi parlero' un'altra volta! Tristissimi i suoi ultimi anni. Dopo alcuni ricoveri, quasi ceca e sola... Aiutata si' da me e mia madre, tutti i giorni, piu' volte al giorno, eravamo da lei, ma - ripeto - con il senno del poi, avrei dovuto fare di piu'... Stravedeva per me e ingigantiva tutto cio' che mi riguardava... Come quella volta che andai in Belgio... Lei era in ospedale e - ahi la sua geografia - aveva raccontato a tutti che ero in India. Quando tornai ed andai a trovarla, la suora - che prima non voleva lasciarmi entrare perche' mi aveva scambiato per il rappresentante di ventriere - quando seppe che io ero il "famoso" nipote, mi chiese appunto dell'India e del viaggio... Giorni tristissimi i suoi ultimi giorni, la radio sempre accesa, le pile scariche, un brusio di compagnia e - immagino - tanti ricordi!...
Titi, che mi aveva dato in uso una stanza della sua piccola casa del Prussello (il vecchio "Masel"), che io avevo adibito a Cappella nel periodo che volevo farmi prete e dove tutti i giorni dicevo la messa, con tanto di chierichetti e con il "benestare" di Don Botta e della Superiora, che mi regalavano immagini, stendardi e statuette. Ricordo che nel masel c'era anche una vecchia pianola a manovella, poi malamente venduta ad un robivecchi... anche lei con una sua storia...
Dicono che da giovane fosse stata un tipo "anche troppo allegro", che avesse sbagliato... ma io dico CHI NON HA SBAGLIATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA!
Ciao Titi. Tanti auguri!
Dalla casa di Titi:
Balaustra in legno scolpita a mano, ora al museo della Montagna.




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