
immagina... il silenzio e nel silenzio una folla di pensieri... fuori il mondo e' tutto bianco. sta nevicando. ieri mattina la prima avvisaglia... un pettirosso appena fuori dalla porta, che quando sono uscito non e' nemmeno volato via, ma stava li elegante e tenero a guardarmi...
immagina... una nevicata che te ne ricorda mille altre; tornano in mente storie e momenti diversi, persone care che non ci sono piu', sogni e illusioni perdute nel tempo.
anni fa', durante un'altra nevicata, scrissi una poesia. era una nevicata di febbraio, di quelle con grandi fiocchi che rendono, non come quella di adesso... quella fu comunque una poesia che mi diede qualche soddisfazione. la mandai ad un concorso e vinsi... non fu un voler ostentare, ma semplicemente mi sembrava una cosa bella e le cose belle hanno un senso solo se le puoi condividere con qualcuno... e infatti fu cosi'. la poesia fu pubblicata anche su alcuni gornali a livello provinciale e fu una vera emozione quando due ragazze torinesi vennero a cercarmi... volevano conoscermi, avevano letto la mia poesia e soprattutto l'aveva letta il loro papa', che se ne era innamorato... "ne hai scritto delle altre? hai pubblicato una raccolta? sai ci piacerebbe tanto regalarla al nostro papa'!". non me l'aspettavo, mi venne quasi voglia di piangere...
ma... ecco la poesia in questione - che e' in patois - e la sua traduzione in italiano, dove naturalmente perde in metrica e musicalita'... si intitola "e neet" e cioe' "nevica"
lou coumpagn dl'om ou tchantet
'sna brantchi davisin a la coo
antlou silensiou es sintet na stisi
dla nee qui coulet pion pion
an fioc asl'autrou e fora est dgio tout bionc.
y ot at paseres pla vii
ouro voudri n'autra ista
me que em piasit la nee
quant qu'y erou quiti'.
lou tchin ou beiguet al parpavoles vinir gius
quiol ou voudrit sair
me lii duvertou ma ou s'fromet
ou sat que dje dabseugn ad coumpagnii
il pettirosso canta
su un ramo vicino alla casa
nel silenzio si sente il gocciolio
della neve che si scioglie piano piano
impronte di passi per la strada
proprio io
che tanto amavo la neve
vorrei invece adesso un'altra estate
il cane guarda le grandi farfalle che scendono
certo vorrebbe uscire
gli apro la porta ma non si muove
lui sa che ho bisogno della sua compagnia
immagina... una nevicata che te ne ricorda mille altre; tornano in mente storie e momenti diversi, persone care che non ci sono piu', sogni e illusioni perdute nel tempo.
anni fa', durante un'altra nevicata, scrissi una poesia. era una nevicata di febbraio, di quelle con grandi fiocchi che rendono, non come quella di adesso... quella fu comunque una poesia che mi diede qualche soddisfazione. la mandai ad un concorso e vinsi... non fu un voler ostentare, ma semplicemente mi sembrava una cosa bella e le cose belle hanno un senso solo se le puoi condividere con qualcuno... e infatti fu cosi'. la poesia fu pubblicata anche su alcuni gornali a livello provinciale e fu una vera emozione quando due ragazze torinesi vennero a cercarmi... volevano conoscermi, avevano letto la mia poesia e soprattutto l'aveva letta il loro papa', che se ne era innamorato... "ne hai scritto delle altre? hai pubblicato una raccolta? sai ci piacerebbe tanto regalarla al nostro papa'!". non me l'aspettavo, mi venne quasi voglia di piangere...
ma... ecco la poesia in questione - che e' in patois - e la sua traduzione in italiano, dove naturalmente perde in metrica e musicalita'... si intitola "e neet" e cioe' "nevica"
lou coumpagn dl'om ou tchantet
'sna brantchi davisin a la coo
antlou silensiou es sintet na stisi
dla nee qui coulet pion pion
an fioc asl'autrou e fora est dgio tout bionc.
y ot at paseres pla vii
ouro voudri n'autra ista
me que em piasit la nee
quant qu'y erou quiti'.
lou tchin ou beiguet al parpavoles vinir gius
quiol ou voudrit sair
me lii duvertou ma ou s'fromet
ou sat que dje dabseugn ad coumpagnii
il pettirosso canta
su un ramo vicino alla casa
nel silenzio si sente il gocciolio
della neve che si scioglie piano piano
impronte di passi per la strada
proprio io
che tanto amavo la neve
vorrei invece adesso un'altra estate
il cane guarda le grandi farfalle che scendono
certo vorrebbe uscire
gli apro la porta ma non si muove
lui sa che ho bisogno della sua compagnia
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