il garrire dei pivi (rondoni) che nidificavano nel sottotetto della soffitta dove ci trasferivamo d'estate e che mi svegliavano al mattino con il loro grido di vita!
il martellare per affilare la falce; il nonno che batte con martello la falce appoggiata su un piccolo incudine conficcato in una pietra; e' la' al solito posto, sotto il grande pero, all'inizio del prato.
i cori, a volte magistrali a volte stonati delle vecchiette in chiesa; nei periodi di novena o di via crucis, quando da chierichetto mi scappava da ridere ogni volta che la "fermata"era vicino al banco della buona Marianin che, convinta di cantare bene, ce la metteva tutta, senza rendersi conto che invece era stonata come una campana.
il suono della banda nel giorno di festa, andavo a dormire dalla nonna che abitava vicino alla piazza del ballo e dopo aver ballato tutta la sera con le mie amichette (ero molto corteggiato), continuavo a ballare nel sogno. dormivo nel suo lettone di ottone di un tempo; povera nonna, penso che non avra' dormito molto!
e ancora il suono della banda e ancora la nonna, quando alla ricorrenza del 4 novembre si metteva a piangere nell'ascoltare la fanfara che intonava "il piave".
e il cantare degli ubriachi... certo mi metteva malinconia, ma forse era meglio che non la musica o pseudo tale che si sente arrivare a tutto volume dalle macchine di passaggio!
ecc.ecc.
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