giovedì 19 agosto 2010

fine stagione

... e all'improvviso la pioggia, il freddo, la malinconia... nell'aria un misto di tristezza e di liberazione. tristezza perche' e' un'altra occasione perduta; doveva essere la stagione del divertimento e non lo e' stata, in questo periodo si sarebbero dovuti realizzare i sogni di tutto un anno e invece non e' successo niente. liberazione perche' finalmente, con la partenza dei turisti, si ritorna in possesso della propria vita, dei prati, dei boschi, del niente... e poi c'e' il bisogno di leccarsi le ferite in pace!
anni fa' ho visto casualmente un telefilm che trattava molto bene l'argomento. era ambientato in Inghilterra, probabilmente in Cornovaglia. un ultimo turista arrivava all'improvviso ed inaspettato in una localita' di mare dove quasi tutte le strutture erano ormai in disarmo. dopo vari tentativi trovava finalmente alloggio in un hotel, ma presto si rendeva conto di non essere piu' il benvenuto, dal momento che ormai tutto il personale aveva gia' mentalmente chiuso il "capitolo estivo".
... e questo e cio' che vedo e che vivo da sempre alla fine di ogni stagione... lo so, e' un controsenso, soprattutto se si pensa che in fin dei conti la vita non e' altro che un susseguirsi di capitoli che si aprono e si chiudono in continuazione, salvo cambiamenti in peggio o rari miracoli... tanto varrebbe dunque quel capitolo non chiuderlo mai e viverlo all'infinito, possibilmente al meglio! ma ...

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