martedì 3 agosto 2010

caccia al tesoro


sono sempre stato antipatico, forse lo sono ancora... e non ho mai fatto nulla per non esserlo!
da bambino, soprattutto da ragazzo, non riuscivo a fare una vera amicizia... "qual'e' il tuo cantante preferito? e il colore?", ma poi quando si cominciava a parlare di sport, magari di calcio, ecco che le mie lacune diventavano evidenti... i miei interessi sono sempre stati - e gia' allora erano - diversi da quelli degli altri.
d'estate la mia migliore compagna di giochi era Fiorella. i suoi affittavano due stanze di proprieta' di Titi, situate vicino all'abitazione dei nonni. giocavamo alle bambole, a nascondino, ascoltavamo dischi, facevamo lunghe classifiche di preferenze musicali... poi naturalmente, col passare degli anni, Fiorella preferi' la compagnia di Andrea e devo ammettere che all'inizio la cosa mi feri' un pochino.
cercai anche io di cambiare. non certo per starle dietro, ma tentai di entrare anche io nel loro giro di amicizie. si era formato una specie di club che aveva come base un mulino diroccato vicino al fiume. qui si facevano a volte anche dei discorsi "scabrosi" e la cosa era interessante... mi sembravano tutti cosi' vissuti! ah che bello, finalmente avrebbero insegnato anche a me come si vive! ... ma non riuscivo ad ingranare. a nulla servivano le bottiglie di menta e orzata che portavo per ingraziarmeli! non avevo la loro vivacita', non ero spavaldo e divertente... ah come li ammiravo ed invidiavo tutti, soprattutto i piu' sfrontati, tipo quel Gianpiero che passo' un intero pomeriggio a limonare con Anna sulla terrazza del comune, fregandosene della gente che a quei tempi guardava scandalizzata, o quel francese che aveva un nome tipo Sorhan (non l'ho mai capito) e dietro il quale tutte le ragazzine sbavavano alla grande.
ma ci fu un'estate quando avvenne una cosa fantastica. quella che allora era la Pro Loco aveva organizzato una caccia al tesoro per i bambini. forse perche' c'erano pochi iscritti, una signora dell'organizzazione venne a cercarmi a casa per farmi partecipare. accettai, timido e riluttante, quasi obbligato dai miei che non osarono contraddirla. la gara si svolgeva a coppie, un lui e una lei, e si svolgeva un po' in tutto il paese, con le fasi salienti al parcogiochi . con me capito' proprio la figlia di questa signora (la mamma veniva chiamata "la farmacista"). fu un pomeriggio fantastico e quella volta mi sentii quasi come gli altri, a parte il primo momento di vergogna, quando per gioco dovetti vestirmi da pagliaccio... proprio allora mi accorsi che non mi ero lavato i piedi...i

1 commento:

  1. Che emozione Gianni vedere questa fotografia in bianco e nero, che fu' fatta da mio padre non ricordo piu' se a Mondrone oppure su al Piano della Mussa dove eravamo soliti andare.. In quanto alla mia amicizia con Andrea e la sua "banda chiamiamola cosi'si rilevo' un vero fallimento alla mia ricerca di novita'. In seguito soffrii molto perche' venni scartata dal giro delle amicizie di questi facoltosi rampolli, il tutto perche' avevo iniziato a lavorare alla sola eta' di 16 anni. Per questa gente era inaccettabile portare avanti l'amicizia con una che apparteneva a una classe sociale diversa. Chi se ne' frega direi ora, ma a quei tempi piansi, e non ebbi neppure il coraggio di dirtelo... Ragazzate da ricchi annoiati!!!!!!!!!!!!!!!!!

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