venerdì 21 agosto 2015

la soffitta

l'ultimo piano - a parte i muri portanti- era tutto in legno. anche la scala, a differenza dei quella dei piani inferiori che era in pietra, era in legno. nel corridoio avevo messo una vetrina in disuso e ci avevo sistemato la mia raccolta di bomboniere, alle quali tenevo molto (forse perche' ne ricevevamo poche sembravano tutte piu' preziose) e di tanto in tanto ne cambiavo l'ordine a seconda della preferenza del momento. sul lato sinistro, dietro la mia camera e davanti la camera dei miei, camere comunicanti; sul lato destro le due camere per il personale, di solito dietro i cuochi e davanti le cameriere. controsoffittatura in legno e poca luce, visto che erano soffitte, a parte il corridoio dove c'era un grande abbaino.le finestre erano tonde, tipo dei grandi oblo', per altro non protette da inferiate o altro...mia madre aveva sistemato davanti alla nostra un grande baule verde militare che conteneva il suo corredo, il tutto per paura che mi affacciassi e saltassi giu'...e a me piaceva guardare il mondo da lassu'e non essere visto...e mi piaceva il rumore della pioggia che batteva sul tetto ed il garrire dei "pivi" che li' venivano a nidificare e mi facevano compagnia, per altro scandendo il mio tempo e dandomi il buongiorno. ai muri della mia stanza, di tanto in tanto, il manifesto di qualche cantante di allora (ricordo Michele) e parecchi armadi che erano soprattutto il magazzino per la biancheria dell'albergo. ricordo mia madre quando, dopo una intera ed ininterrotta giornata di lavoro, finalmente poteva andare a letto, stanchissima ma felice per aver lavorato tanto e guadagnato qualcosa... come vorrei tornare in quella soffitta che non c'e' piu'!

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