venerdì 21 agosto 2015

la saletta

inizio anni '60, la casa era una sola, non c'era ancora la nuova ala dell'albergo; al suo posto una baracca in legno e un lungo prato, forse un campo da bocce. la "saletta" era la nostra sala ristorante; 7 o 8 tavoli in legno, tutti diversi l'uno dall'altro, le sedie invece erano delle autentiche "viennesi". la porta che ora e' collegamento con la nuova ala non era una porta, ma una finestra che si affacciava sul lavatoio. ricordo i pasti estivi delle famiglie, la vita era semplice e ci si sapeva accontentare. ricordo quando mi sedevo a tavola con qualcuno, con la signorina Silvana (Raffo) ad esempio,che aveva anche fatto la priora e della quale ero "segretamente" innamorato. d'inverno la saletta si affollava di comitive e di famiglie che, venute per sciare nel campetto e infreddolite, venivano a bere una cioccolata calda. niente televisione allora, la tele da noi arrivera' solo qualche anno dopo, verso il '65, con un solo canale, a volte due, ma tanta nebbia (GIOCHI SENZA FRONTIERE-I PROMESSI SPOSI-BELFAGORD IL FANTASMA DEL LOUVRE le trasmissioni che ricordo con piu' piacere). al posto dove adesso c'e' la TV c'era invece una di quelle belle vecchie radio ad onde corte con giradischi incorporato. di tanto in tanto, anzi spesso, alzavo il coperchio e ci mettevo i 78 e i 33 giri che mio padre aveva portato dal Piano della Mussa (piu' tardi i 45 che mi facevo regalare)...quanti concerti! cantavo a squarcia gola sul pezzo, felice di essere ascoltato e qualche volta anche applaudito...

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