e' solo li', poco sopra la piazza, eppure e' da un po' che non ci vado...e dire che un tempo ero li' tutti ti giorni, come minimo tutte le sere...la casa dei nonni era casa mia, d'inverno la stufa accesa che contemporaneamente scaldava e illuminava l'ambiente, e i racconti e la dolcezza della nonna...
decido di tornarci, forse una sfida a me stesso...e infatti perdo la sfida ed i miei occhi si bagnano.
poca neve e tanti bellissimi ricordi....anche quel 7 dicembre di 42 anni fa' era tutto bianco, quando la mia Nena ci ha lasciati per sempre...io che la sera prima, a differenza delle altre volte, l'avevo salutata di corsa, senza voltarmi per fotografarla in uno sguardo (cosa della quale mi pentiro' per sempre).
...e dietro la casa dei nonni il campanile e la parrocchia...le campane erano la colonna sonora della nostra vita, lo scandire del tempo...quelle campane mi svegliavano nelle mattine d'estate, insieme al martellio del nonno che affilava la falce; sempre quelle campane ci dicevano quando era mezzogiorno e magari eravano nei prati per il fieno e dunque era ora di tornare...e la sera era il suono dell'Ave Maria a ricordarci che un altro giorno si stava chiudendo...
non c'e' piu' l'albero di prugne che scaricavai i suoi frutti su basso tetto ( e quante scorpacciate e quanti mal di pancia per la nostra esagerazione)... non c'e' piu' il ciliegio sui cui rami il nonno si arrampicava per raccoglierne le rosse perle...non c'e' piu' il pero gigante che ad agosto regalava tantissime pere minuscole e dolcissime che lasciate a terra attiravano tutte le api del mondo...
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