venerdì 19 marzo 2010

Bounin

E' capitato... Mi sono svegliato di notte e in testa avevo dei volti di un tempo... Chi sa? Forse erano persone che avevo appena reincontrato nei sogni, che pure piu' non ricordavo...

Bounin era il figlio della tabaccaia. Gestiva con la mamma Paulina la tabaccheria del paese, che non era solo tabaccheria, ma anche drogheria e rivendita di alimentari e giornali. Pur essendo piccolissima, la bottega era ben fornita e - per quei tempi - ci potevi trovare anche delle primizie e delle cose di qualita'... in barba alle norme ASL attuali che hanno appiattito tutto!
Ricordo ad esempio il buonissimo "djanboun"(di quelli di una volta, con il giusto strato di grasso intorno) che era una delle pochissime cose che mangiavo e che la nonna correva a comperarmi dall'amica Paulina.
... E ricordo appunto Bounin. Piccoletto, strabico, occhialoni da miope... Madre natura - insomma - non lo aveva aiutato molto. Non era sposato e mi sembra che suonasse il tamburo nella banda locale. Era buono, ma - forse proprio per ripicca nei confronti di chi era stato piu' fortunato di lui - andava facilmente su di giri... Lui che vendeva i fiammiferi, si accendeva facilmente se aveva la luna storta, se gli dicevi qualcosa di diverso o se non capiva...

Povero Bounin, morto prima di invecchiare... e oltretutto il giorno prima della festa del paese, quando la gente non poteva fermarsi per piangere o pensare!

Venite, venite a parlarmi! Vi aspetto, Gente del mio passato!

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