tutti gli anni dico sempre "mai piu', questa e' l'ultima volta". lo dico sempre e allo stesso tempo lo temo!
il cenone di capodanno per me e' sempre stato un esperienza shockante. sin da bambino, quando mi confondevo con gli altri miei piu' o meno coetanei ospiti nell'albergo.... mi sedevo si' magari a tavola con loro, ma vedevo i miei correre e agitarsi e non mi sentivo mai al posto giusto... io a far festa e mio padre e mia madre a correre e penare! che senso aveva?
un tempo, dopo il brindisi, tiravo fuori il giradischi. spostavamo i tavoli e "tacabanda": Casadei, vecchi 78 e 33 giri di ballabili e - anche se senza troppa convinzione - mi buttavo anche io nella mischia... del resto dovevo far finta di essere felice!
poi sono venuti gli anni della SIAE: proibito far festa.... e allora il mio dopo cenone lo impegnavo nel lavare bicchieri, magari fino alle due del mattino; che almeno quello fosse fatto, un lavoro in meno da fare per chi avebbe fatto la levataccia !
l'anno della chemio - poi -pensavo proprio che sarebbe stato l'ultimo... e invece sono ancora qui a chiedermi che senso ha tutto questo... e non riesco a darmi una risposta!
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