
guardo fuori...un minuscolo fazzoletto di terra, forse 5 per 5, tra la casa e l'orto...eccole, le primule! anche quest'anno sono venute ad annunciarmi la primavera!le avevo trapiantate io da bambino quelle primule e tutti gli anni sono tornate a salutarmi. non hanno patito le avversita' del tempo e nemmeno quelle dell'uomo, dal momento che hanno anche sopportato cumuli di macerie quell'anno che ci brucio' la casa...
le guardo e mi viene in mente Milva...e' gia', perche' le avevo raccolte in compagnia di uno dei tanti misteriosi cugini di mio padre, di quelli che comparivano e scomparivano all'improvviso...non ricordo nemmeno il suo nome, so soltanto che per curare il suo stato di salute era ospite dei miei. di giorno ci facevamo delle belle passeggiate nella natura e lui mi raccontava che, a Torino, viveva in un palazzo vicino all'abitazione di Milva; apriva la finestra e la sentiva mentre si esercitava nei suoi gorgheggi...la cosa ai miei occhi lo rendeva quasi un Dio!...gia' solo il fatto che veniva dalla citta' e poi ancor piu' la particolarita' della vicinanza alla Milvona (quella di un tempo, non ancora rossa e sofisticata, con la grande voce, la grande bocca e la cofana in testa), lo facevano apparire ai miei occhi come un' autorita', un cugino importante!
....eccole dunque...le primule di Milva!
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