avevo appena letto "effetti personali" della Francesca Duranti. una donna in crisi che - proprio perche' in crisi - decide di fare una pazzia che possa magari ridare un senso alla sua vita: decide di partire per un paese straniero del quale non conosce nemmeno la lingua, tutto nella speranza di incontrare e conoscere uno scrittore del quale lei ha letto tutto. e' uno scrittore dell'est, potrebbe anche non esistere ed essere solo tutto una montatura di propaganda politica, ma lei si butta in questa avventura...
tornavo dal mare - dall'Adriatico - ed ero in crisi anche io. mi dissi "ma come... questa non tentenna davanti alla prospettiva di un paese straniero e di una lingua che non e' la sua e che non conosce ed io mi blocco davanti al primo ostacolo!"... decisi anche io di fare piu' o meno come la protagonista di quel libro e di tentare di conoscere un personaggio per me mitico: Orietta Berti.
credevo di conoscere tutto di lei e mi fermai a Cavriago. girai per tutta la cittadina cercando una casa che potesse essere la sua, ma niente. non osavo domandare a nessuno, ma alla fine - spacciandomi per un giornalista - chiesi ad una vecchietta "ma e' qui che abita Orietta"... e lei mi disse "e no... Orietta e' nata qui, ma era povera... poi si e' sposata ed e' andata ad abitare a Montecchio!". allora andai a Montecchio e qui fui piu' fortunato... la prima persona che vidi fu di nuovo una vecchietta e subito le chiesi informazioni... e lei mi indico': non era poi nemmeno tanto distante, 5 minuti a piedi! wow stavo per farcela! sulla mia strada avrei voluto trovare un fioraio, sarei arrivato la' con un mazzo di fiori, magari di rose... e invece niente... pazienza! mi sarebbe piaciuto arrivare sotto la sua finestra e annunciarmi cantando a squarcia gola "io tu e le rose" e stavo quasi per farlo quando affacciato alla finestra di quella che finalmente era la casa giusta vidi un ragazzo... era Otis, il figlio piu' giovane di Orietta.
Orietta non la incontrai e nemmeno l'ho mai incontrata (era settembre, ancora periodo di feste e serate e lei era via), ma Otis fu molto gentile, mi diede l'indirizzo preciso ed il telefono e soprattutto gli lasciai i miei dati.... e infatti Orietta mi scrisse... e da allora e' cominciata una saltuaria corrispondenza postale tra di noi.
lei e' stata una delle pochissime persone alle quali scrissi in occasione della scoperta della mia malattia e a cui mandai una mia poesia relativa a quella circostanza, versi che purtroppo non ho conservato, ma che penso fossero parecchio indicativi sul mio terribile stato d'animo del momento... chi sa se li avra' conservati?!
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Io penso proprio di si, caro gianni!!!
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